Ma perché dobbiamo praticare e sforzarci
per raggiungere quella che è già la nostra natura più profonda?
Perché ad essa si è sovrapposta una
specie di seconda natura, fittizia.
Il lavoro consiste dunque nel togliere
questo velo, nello svelare.
Ma chi conduce un simile gioco?
Ovviamente l’essere stesso, che si vela
e si svela. Fa come certe donne che si vestono lasciando intravvedere qualcosa;
si vestono quel tanto da non presentarsi nude, ma anche da non nascondere
tutto. E, in effetti, si tratta di un gioco di seduzione = condurre a sé. È il
sé che vuole ricondurci a sé.
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