La vacuità di cui si parla in
meditazione non è il nulla. Al contrario, è uno stato molto fecondo, ciò da cui
nasce tutto.
A livello mentale, la vacuità
consiste nell’assenza di pensieri e di altri atti mentali.
Ma, quando raggiungiamo la vacuità,
l’assenza di pensieri, la non-mente, non siamo alla fine del percorso. Ci
troviamo nella spaziosità dell’essere da cui emerge l’energia, sotto varie
forme.
Raggiungere la vacuità non è dunque
un desiderio di annullamento, ma il desidero di porsi all’origine delle cose,
per vedere come e quando scaturiscono.
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