venerdì 19 agosto 2016

Il banchiere divino

Il filosofo Diego Fusaro sostiene che questa non è una guerra di religione, ma una guerra contro la religione. Secondo lui, è il capitalismo che attacca le religioni, perché vuole annientare l’idea di trascendenza e renderci tutti schiavi.
Come se le religioni teiste ci volessero tutti liberi e padroni della nostra vita.
Mi sembra, invece, che il mostro del capitalismo sia proprio un prodotto delle religioni.
Basterebbe esaminare alcune parabole di Gesù, dell’ebreo Gesù, per accorgerci che sono piene di padroni cattivi ed egoisti (“il regno dei cieli è simile a un padrone…”), di amministratori che chiedono i rendiconti, di re che dicono: “Qua comando io e faccio quel che mi pare senza dover rendere conto a nessuno” e addirittura di banchieri e di interessi bancari (“avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri”).
“A chiunque ha sarà dato e sarà nell’abbondanza, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”: non è questo il manifesto dell’attuale capitalismo finanziario dominato dai banchieri?
D’altronde, tutti dovrebbero sapere quale sia stato il contributo dato dal cristianesimo allo sviluppo del capitalismo e aver letto magari L’etica protestante e lo spirito del capitalismo di Max Weber, dove si sottolinea il nesso fra spirito religioso e spirito economico.

Dunque, non c’è nessun contrasto fra rapacità del capitalismo e rapacità delle religioni teiste, tutte animate da volontà di conquista, di potenza e di dominazione totalitaria. 

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