Il cibo è ambivalente come ogni altra
cosa in questo mondo fondato su un dualismo feroce. C’è un cibo che nutre e un
cibo che uccide. Ciò che nutre può anche uccidere.
Questo vale per ogni tipo di
nutrimento. Non solo quello fisico, ma anche quello delle impressioni, delle
sensazioni, delle emozioni, dei desideri e della coscienza collettiva.
In ognuno di questi campi, si possono
assumere cose buone e salutari e cose che avvelenano il corpo, la mente e il
mondo intero.
Non può esserci un criterio fisso che
stabilisca in anticipo cosa sia buono e cosa sia cattivo. A volte è la stessa
cosa, assunta in quantità o in modalità sbagliate.
È il livello della nostra sofferenza
che ci dice se ci cibiamo bene o male. Se ci viene mal di pancia, sappiamo che
abbiamo mangiato qualcosa di inadatto o di contaminato. E, se soffriamo
interiormente,
sappiamo che abbiamo consumato impressioni,
sensazioni, immagini, idee o spettacoli sbagliati. Intossicanti.
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