Fra i vari dualismi mentali, c’è quello
fra esterno ed interno. L’esterno sembra essere il mondo e il mio stesso corpo.
E l’interno sembra essere la mia interiorità, fatta di percezioni, sensazioni,
emozioni, pensieri, ricordi, ecc. - in una parola la mente.
Ma l’interiorità non potrebbe
esistere senza un cervello fisico e senza organi fisiologici, cioè senza un
apparato esterno, che si occupi di mediare fra esterno ed interno.
Viceversa, l’esterno non potrebbe
esistere senza una mente che lo percepisca. Per esempio, l’universo sarebbe
oscuro e invisibile senza un organo che si chiama occhio e che capta
determinate forme di particelle.
Come al solito, i due estremi
contrapposti non sono per niente separati, ma complementari. L’uno non potrebbe
esistere senza l’altro.
La luce non potrebbe esistere senza
un occhio che la veda e l’occhio non potrebbe esistere senza particelle
luminose.
Nasce prima l’uovo o la gallina?
Nascono insieme – l’uno per l’altro,
l’uno in funzione dell’altro.
Quando diciamo che la mente influenza
il mondo, ci sembra un’affermazione teorica. Anzi, ci sembra impossibile. Può
un pensiero muovere la materia?
In realtà l’influenza è già avvenuta
nel momento in cui ci poniamo la domanda. Perché la materia è tale solo in
funzione di un pensiero che la pensa e il pensiero esiste solo in funzione di
una materia che si ponga come esterno.
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