Quando beviamo consapevolmente un
bicchiere d’acqua, dobbiamo riconoscere che là dentro c’è la nuvola che un
tempo era stata in cielo. La nuvola è scomparsa, ma qualcosa di lei è rimasto –
ed ora è nel nostro bicchiere.
Se c’era la nuvola, c’era la Terra
con i suoi fiumi e i suoi mari, c’era l’ossigeno e c’era il Sole che ha fatto
evaporare l’acqua. E se c’erano la Terra e il Sole c’era un sistema solare, e
se c’era un sistema solare c’era una galassia, e se c’era una galassia ce ne
erano altre, e se c’erano tante galassie c’era un universo … e così via.
Tutto questo è nel nostro bicchiere –
un concentrato dell’universo.
Quando beviamo, l’acqua entra nel
nostro organismo, si mescola nel nostro sangue e fa funzionare il corpo e il
cervello. Dunque la nuvola è anche finita nei nostri pensieri e nella nostra
coscienza – un sublimato dell’universo.
Non sappiamo chi ha creato tutto
questo processo. Possiamo dargli un nome – Dio, Allah, Brahman, Tao, ecc. – ma si
tratta di etichette per indicare qualcosa che non capiamo, che non sappiamo
spiegare.
Una cosa però la sappiamo: che questo
Principio, questa energia, è in noi, è dentro di noi – come la nuvola che un
tempo era in cielo e poi ha dato vita a tante cose.
Questo Principio non chiede né religioni
né rituali di adorazione. Vuole piuttosto contemplazione, ossia un esercizio di
immedesimazione e di consapevolezza.
La consapevolezza è il divino che
riconosce se stesso. Ed essere consapevoli è l'unica spiritualità.
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