Quasi tutti incominciano a meditare
con lo scopo, più o meno esplicito, più o meno chiaro, di raggiungere l’illuminazione
– intesa come un’apertura della mente in cui verranno rivelate certe verità
fondamentali.
L’approccio giusto, però, è un altro.
Non utilizzare la meditazione come un mezzo per raggiungere uno scopo, ma per essere
ciò che siamo in un dato momento – uno stato, questo, da cui ci allontana proprio
la concettualizzazione.
Si tratta dunque di raggiungere la
piena naturalità, la completa aderenza con la realtà.
Ovviamente, scrivendo queste cose
stiamo facendo la cosa sbagliata: stiamo concettualizzando. Ma è difficile non
usare le parole per trasmettere un messaggio.
Bisognerebbe sedersi a meditare e
basta, come fatto spontaneo e piacevole, come tutti gli altri momenti in cui
siamo pienamente vivi. E imparare, più che dai libri, da chi si comporta così,
da chi è un esempio vivo.
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