Purtroppo, a chi si occupa di
religione e spiritualità tocca anche parlare di costumi da bagno. Così tutti
vedono a quale grado di insipienza
giungono le religioni quando pretendono di normare ogni aspetto della
vita.
Prima si parla di Dio, Infinito,
Eterno, Trascendenza… e poi ci si riduce a discutere di burkini. Ma per milioni
di credenti la religione si riduce a queste scemenze: come vestire, che cosa
mangiare…
Questo succede sia per la
ristrettezza mentale dei fedeli sia per la pretesa totalitaria delle religioni
di regolare ogni più piccolo dettaglio della vita umana.
Già ai tempi degli antichi romani, le
donne portavano il costume a due pezzi, così come si vede anche nei mosaici di Piazza
Armerina. Ma poi prese il potere il cristianesimo e subito subentrò la repressione
dei costumi. Perché le tre religioni che dominano e insanguinano il mondo,
avendo una radice comune, hanno la stessa idea maschilista del “Signore” e
delle donne. Se leggete quello che dice san Paolo delle donne, ritrovate le
stesse idee dei fanatici musulmani o ebrei. L’ignoranza e la pretesa di
sottomettere le donne sono le stesse.
In Occidente, ci eravamo appena
liberati, dopo secoli di lotte, delle concezioni repressive di preti, vescovi,
cardinali e papi, ed ecco che ci tocca fronteggiare le stesse idee arcaiche e
maschiliste di imam, ayatollah, mullah e compagnia bella.
E non possiamo che ripetere che tutti
i veli e i paludamenti imposti dai religiosi alle donne nascono sempre da una
volontà di dominare e di sottomettere.
Ma che cosa succede a questi maschi
musulmani quando vedono un centimetro di pelle di una donna? Saltano in aria da
soli senza l’aiuto di una cintura esplosiva?
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