mercoledì 10 agosto 2016

Per un'etica autentica

Finché gli uomini saranno convinti che basti adeguarsi a norme etiche prestabilite, non c’è speranza di una vera moralità. Finché penseranno che il giusto e lo sbagliato possono essere definiti da giuristi, preti, imam o rabbini, non c’è possibilità di un salto di qualità. Finché crederanno che basti passare sotto una porta “santa” o toccare una pietra nera o una statua per ricevere una grazia o per vedere cancellati i propri peccati, saranno dei creduloni e delle marionette eterodirette.
Rinunciando a pensare e a sperimentare individualmente, affidandosi ad autorità esterne, si può essere indotti a compiere scelte sbagliate. Anche i terroristi che uccidono o si uccidono per seguire dettati esterni, credono di essere individui religiosi.
Non c’è speranza di salvezza senza comprensione e consapevolezza personali. Non c’è norma esterna che possa dirci sempre e in ogni occasione che cosa sia bene e che cosa sia male.

Senza la comprensione individuale, non c’è possibilità di saggezza. Rimaniamo ad un semplice livello sociale e convenzionale.
         L’etica è un’altra cosa. 

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