Finché gli uomini saranno convinti
che basti adeguarsi a norme etiche prestabilite, non c’è speranza di una vera
moralità. Finché penseranno che il giusto e lo sbagliato possono essere
definiti da giuristi, preti, imam o rabbini, non c’è possibilità di un salto di
qualità. Finché crederanno che basti passare sotto una porta “santa” o toccare
una pietra nera o una statua per ricevere una grazia o per vedere cancellati i
propri peccati, saranno dei creduloni e delle marionette eterodirette.
Rinunciando a pensare e a
sperimentare individualmente, affidandosi ad autorità esterne, si può essere
indotti a compiere scelte sbagliate. Anche i terroristi che uccidono o si
uccidono per seguire dettati esterni, credono di essere individui religiosi.
Non c’è speranza di salvezza senza
comprensione e consapevolezza personali. Non c’è norma esterna che possa dirci
sempre e in ogni occasione che cosa sia bene e che cosa sia male.
Senza la comprensione individuale,
non c’è possibilità di saggezza. Rimaniamo ad un semplice livello sociale e
convenzionale.
L’etica è un’altra cosa.
L’etica è un’altra cosa.
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