domenica 4 gennaio 2015

La pratica introspettiva

La mancanza di pratiche introspettive – non è proprio questo che rende astratte e inefficaci le varie formazioni religiose e filosofiche?

Se non si pratica un’introspezione sistematica, non ci si può conoscere, e, se non ci può conoscere, non può esserci né saggezza né comprensione né equilibrio.

2 commenti:

  1. Ciò che caratterizza le religioni tradizionali è proprio il divario incolmabile tra la conoscenza (ottenuta solo tramite rivelazione e quindi dogmatica) e le regole "morali" utili alla vita di tutti i giorni. A causa di questa separazione, le religioni tradizionali si limitano ad imporre le regole morali con un semplice "dio vuole così". Perciò, nel migliore dei casi, le tradizioni de-responsabilizzano il fedele a compiere un percorso di miglioramento interiore. Oppure, nel peggiore dei casi, le tradizioni creano uno strascico di sensi di colpa in coloro che non riescono a rispettare i dogmi morali . In ogni caso, la mancata interiorizzazione delle regole di condotta morale è causa di continue sofferenze e frustrazioni. Non a caso nei tempi antichi si diceva: video meliora sed deteriora sequor, vale a dire: vedo e so quali sono le cose migliori (che dovrei fare) ma faccio sempre le peggiori!
    Questo è il dramma di ognuna delle nostre esistenze: se facciamo il bene, è solo per conformismo morale, perchè ci è stato detto dal prete o dalla mamma; se facciamo del male, o questo avviene inconsapevolmente (un attacco di rabbia violenta) e lo subiamo impotenti - oppure - facciamo del male, con la consapevolezza di farlo, (ed è ancora peggio) anche se vorremmo evitarlo.
    Al contrario, l'introspezione meditativa è l'unico esempio di onestà spirituale: ciò che si conosce deve essere trovato dentro se stessi e non in una rivelazione esteriore. Similmente anche le cosidette "regole dell'agire morale" devono nascere da un continuo lavoro di auto-revisione e introspezione. Non basta "la volontà di fare" il bene: essa è il tipico precetto formale esteriore (e fuorviante) da noi puntualmente disatteso perchè incompreso. Chiediamoci cos'è veramente il "bene" e spesso dietro questa parola troviamo solo abitudini, tradizioni, schemi mentali privi di significato proprio perchè NOI non abbiamo conferito loro nessun significato interiore.

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    1. Sono d’accordo. Manca nei nostri percorsi educativi, religiosi e laici, l’addestramento all’introspezione, cioè a guardarci dentro, a conoscere noi stessi, a sapere che cosa pensiamo e sentiamo, a scoprire se quel che facciamo va veramente d’accordo con i nostri principi morali. Ci rivolgiamo molto all’intelletto, poco alla coscienza.
      Più che un’ora di religione, ci vorrebbe un’ora di auto-consapevolezza.

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