Il nostro problema è che viviamo troppo immersi
nei nostri pensieri e nei nostri desideri. Così facendo, viviamo in un mondo
immaginario sospinti da brame più o meno fasulle. È così che diventiamo avidi e
rabbiosi – e sostanzialmente insoddisfatti.
Non è che pensieri e desideri siano eliminabili
radicalmente – diventeremmo soltanto ciocchi di legno.
Anche l’illuminazione o il risveglio all’inizio
non sono che pensieri e desideri, poiché sono manifestazioni della vita.
No, noi dobbiamo lasciar essere pensieri e
desideri (non reprimerli), ma non farci trascinare da loro. In che modo?
Ritornando alla realtà della nostra vita, all’esperienza
fatta non con il solo cervello, ma con tutto il nostro corpo e il nostro
essere. Ecco perché la meditazione parte dalla consapevolezza del corpo, per
esempio da quella del respiro. Appoggiandoci a questa realtà concreta, vediamo
passare idee e illusioni come nuvole che per un po’ oscurano il sole, ma poi
spariscono.
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