La mente umana ha grandi limiti. Noi dobbiamo
imparare a ripensare le cose, anche se è difficile.
È difficile perché, per pensare, dividiamo e contrapponiamo
ciò che è unitario.
Per esempio, ci sembra impossibile che l’io
possa essere nello stesso tempo individuale e universale. Eppure, una mela può
essere nello stesso tempo un singolo frutto e parte di un unico albero.
Impariamo dunque a pensare le tante
contrapposizioni non come coppie di contrari che si escludono a vicenda, ma
come coppie di contrari che sono complementari.
La realtà è tutta così; è la nostra mente che
isola e divide ciò che è unitario.
Pensiamo senza mente. Comprendiamo anziché distinguere. Sentiamo come gli opposti sono
uniti. Le cose non sono buone o cattive, ma buone e cattive nello stesso tempo;
è l’osservatore, cioè la nostra mente, che di volta in volta distinguerà il
buono dal cattivo. La mente divide, ma la realtà è un tutto unico.
Meditare è lasciar perdere il pensiero che
opera in base a categorie mentali divisioniste e comprendere con tutti noi stessi – corpo e mente.
Porsi di fronte ai dualismi e poi superarli.
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