giovedì 15 gennaio 2015

Trascendere la mente

Quando pensiamo alla trascendenza, ci immaginiamo una realtà fantastica, paradisiaca o infernale, comunque un insieme di fantasie e di concetti. Ma esiste un’altra forma di trascendenza a cui non pensiamo mai: quella della realtà concreta.
Trascendere significa infatti andare al di là della mente, al di là dei nostri pensieri abituali. Ma la realtà concreta è esattamente questo: qualcosa che sfugge alle nostre classificazioni e definizioni.
È la realtà della vita che trascende la nostra razionalità. L’esistenza concreta, viva, fresca, qui e ora, trascende parole e idee. Su questa realtà non possiamo esercitare un controllo; accade indipendentemente dai nostri concetti. La realtà della vita è proprio ciò che non controlliamo e che accade al di là di ogni interpretazione. Per esempio, la respirazione, il metabolismo o la digestione sono al di là della nostra mente. Anche se non ci pensiamo, funzionano da soli.
Ma è così per ogni fatto della vita concreta; c’è una forza che ci trascende e che fa accadere le cose. Anche se mi dimentico di respirare, il respiro funzionerà da solo. Anche se non penso di addormentarmi o di svegliarmi, mi addormenterò e mi sveglierò. Anche se non penso di innamorarmi, mi innamorerò. Anche se non penso di odiare, odierò. Anche se non penso di mangiare, avrò fame…Tutto ciò - la vita autentica, la vita naturale e spontanea - non ha niente a che fare con la nostra volontà e la nostra mente.
Le preferenze, le tendenze, le scelte, le fedi, sono determinate ancor prima che ci pensiamo. Noi invece roviniamo tutto cercando di pensare, cercando di interpretare. Per molti credenti, per esempio, la religione è un’ideologia da sposare, un insieme di idee, di concetti, di dottrine e di ricordi - non la realtà. Vi si chiede di pensare a Gesù o a Maometto. Ma un ricordo non sarà mai la realtà viva e, dunque, il divino, la trascendenza.
Sperimentare la realtà qui e ora, la vita concreta, è la vera religione. Le altre sono prodotti della mente.

Sediamoci e sperimentiamo ciò che siamo, ciò che percepiamo, in questo stesso momento, senza filtri mentali. Questa è la meditazione, questa è la spiritualità, questa è la trascendenza.

1 commento:

  1. Voglio fare una riflessione perchè in questi giorni, dopo i fatti di Parigi, è tutto un parlare e straparlare della "libertà di espressione ma non di quella di offendere la religione altrui".
    E se un cristiano o un musulmano, leggendo il suo post si sentisse offeso?? ("...la religione è un’ideologia da sposare, un insieme di idee, di concetti, di dottrine e di ricordi - non la realtà. Vi si chiede di pensare a Gesù o a Maometto. Ma un ricordo non sarà mai la realtà viva e, dunque, il divino, la trascendenza.").
    E' chiaro che gli integralisti, di qualunque fede essi siano, non possono concepire la libertà di espressione, intesa come capacità di intraprendere un discorso critico, autentico e onesto di vera consapevolezza spirituale.
    Se una persona, si sente offesa nella sua fede dalle mie parole, allora significa che anche la sua fede è solo un insieme di parole e non un fatto trascendente.

    RispondiElimina