domenica 20 agosto 2017

La preziosa vita umana

Ma chi è che muore veramente? Chi è che nasce? Qual è il soggetto?
Non certo l’io individuale, che si trova sospinto in queste situazioni, ma un insieme di cause e condizioni che prima fanno nascere un individuo e poi lo fanno morire.
Non sono certo io che nasco. E, a meno che non mi suicidi, non sono io che muoio. No, è l’universo che mi fa nascere e mi fa morire. Io non decido: non c’è il mio io che decide. Il mio io è il prodotto, anche perché, per formarlo, ci vogliono mesi o anni.
Prima che il bambino riconosca di essere un io, passa un bel po’ di tempo. In tutto quel tempo, sono altre forze che lo fanno crescere.
Potremmo dire che c’è un Dio che decide tutte queste azioni. Ma, perché attribuire ad un essere ignoto, la responsabilità di azioni che possono andar molto male, che creano comunque sofferenza?
Lo stesso succede con le azioni più importanti della vita. Sono io che mi addormento, io che sogno, io che mi innamoro, io che mi ammalo, io che invecchio? Se per esempio mi innamoro, sono io che mi innamoro o è il fatto che trovo qualcuno che assomiglia a mio padre o a mia madre? Insomma, io non decido nulla.
Sono ben poche le azioni e le scelte attribuibili all’io, al mio io. L’io non è mio, l’io mi viene appioppato.
Il mio io si forma solo quando faccio queste considerazioni, solo quando divento consapevole. Prima è un ente condizionato, come quello di un insetto o di un animale.
Dunque, la possibilità di creare un io dipende dalla mia consapevolezza.

La “preziosa vita umana” è un’occasione. Ma, per coglierla e farla fiorire, dobbiamo sviluppare l’intera nostra consapevolezza. Dopo la nascita naturale, dobbiamo ancora nascere.

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