All’inizio non c’era un Dio che si
annoiava, ma una sterminata distesa di nulla in cui tutto era vuoto e pace, in
cui non c’erano né divisioni né differenze. Ma all’improvviso, per una
fluttuazione quantica, brillò una scintilla di coscienza. Da lì, da quella
infinitesima scintilla, nacque l’immensa distesa del cosmo e dell’esistenza,
senza pace.
Da lì sono anche nate l’ignoranza, l’autocoscienza
e la sofferenza. E non ci sarà pace finché tutto non ritornerà nell’Uno senza
due, nell’Incondizionato.
Quando dormi nel sonno profondo senza
sogni, non ci sono più pensieri e cessano l’ignoranza, la coscienza e l’infelicità.
Cerca dunque di ritornare il più a
lungo possibile in quello stato senza pensieri (nirvikalpa) dove sarai al di là della felicità e dell’infelicità.
Quando ti svegli la mattina, nascono la
coscienza, l’io-sono, l’io-amo, l’io-ho-paura, l’io-possiedo, l’io-soffro e
tutti i problemi del mondo.
Per conoscere la tua vera natura, cerca
di stabilizzarti nello stato che precede il risveglio mattutino, lì dove non ci
sono né pensieri né coscienza di essere.
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