Posso contemplare un bel paesaggio o una
bella donna senza per questo volerla possedere. In tal caso, ho un’esperienza
estetica di contemplazione, ossia un arresto ammirato della mente di fronte al
prodigio della bellezza.
Se però attivo anche il desiderio di
possesso, se entro nel campo del “mio” e dell’ io”, introduco un elemento
estraneo – la brama - che fa decadere la “mia” esperienza. Non sono più in
grado di contemplare senza interessi secondari.
Questo vale per tutte le esperienze di
meditazione e di contemplazione, che dovrebbero invece lasciar fuori proprio
l’io con le sue voglie di appropriazione.
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