Quando ci si aggrappa a oroscopi e
cartomanti – dichiara Papa Bergoglio – si va a fondo.
E qui possiamo essere d’accordo.
Ma poi il Papa aggiunge che bisogna aggrapparsi
alla “barca della Chiesa rifuggendo la tentazione di salire su battelli
ammalianti ma insicuri delle ideologie, delle mode e degli slogan… Su questa
barca siamo al sicuro, nonostante le nostre miserie e debolezze.”
Sembra uno slogan pubblicitario, uno spot
televisivo che potrebbe adattarsi a qualunque prodotto commerciale. Scegliete
la nostra barca, perché è più sicura delle altre, perché è “una garanzia contro
il naufragio.”
Anche il Buddha paragona la propria
dottrina ad una barca che serve ad attraversare un fiume. Ma poi ammonisce, una
volta attraversato il fiume, a lasciarla perdere e a procedere da soli. Come
dire, alla fine, tutte le dottrine, tutte le fedi e tutte le Chiese vanno
abbandonate se non si vuol rimanere aggrappati a qualcosa di contingente e di
limitato, ad una barca cui si rischia di affezionarsi troppo, castrandoci così
con le nostre stesse mani, impedendoci di procedere oltre.
Non esistono barche in cui ci si possa
addormentare sicuri e tranquilli. Anche sulla barche, sempre in balia dei
flutti, bisogna essere vigili - e pronti a lasciarle.
Altro stile, altra profondità.
Se incontri il Buddha per strada, uccidilo.
RispondiEliminaSì, non ci facciamo idoli da adorare. Le barche prima o poi affondano tutte.
RispondiElimina