In Oriente si ritiene che, oltre ai cinque
sensi, ne esista un sesto: la mente.
In effetti, la mente può produrre le
stesse reazioni degli altri cinque sensi. Per esempio, quando in sogno, mi
appaiono esseri o situazioni pericolose, provo paura e mi sveglio magari con il
cuore che batte all’impazzata. Ma, più in generale, anche da sveglio, se mi
immagino determinate situazioni, provo delle precise reazioni.
Il fatto è che gli “oggetti della mente”,
come i pensieri e le immagini, per quanto non tangibili, provocano effetti
concreti, concretissimi.
La mente, con i suoi “oggetti” sottili, ha
la capacità di spezzarci il cuore o di darci sollievo. Dipende da noi.
Purtroppo, vediamo troppe persone che se
ne vanno in giro guidate dai propri pensieri e dalle proprie fantasie. Non
hanno il minimo controllo sulla propria mente. È la mente che conduce loro.
Fra due persone che hanno la stessa vita e
le stesse esperienze, una sarà felice e l’altra disperata. La differenza sta
tutta in ciò che hanno in mente.
Ecco perché, in meditazione, si raccomanda
di controllare la mente. Il problema non è tanto quello di impedire i pensieri
negativi, quanto quello di riuscire a staccarci da loro, mettendoci per così
dire nella posizione dell’osservatore.
La mia mente pensa questo, ma la mia
consapevolezza ne rimane immune. Guarda e lascia passare, senza farsene
influenzare.
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