Gli uomini sono superficiali. Spaziano in
alto, in basso, in lungo e in largo. Ma mai all’interno.
Avere una sensibilità meditativa è tutta
un’altra cosa. È essere attenti e sensibili, è prestare attenzione a cose che
agli altri sfuggono, è osservare per esempio in una pianta o in una pietra un
pezzo di universo.
Gli uomini riconoscono solo lo spazio
esterno. Ma non riconoscono lo spazio della mente, quello del sogno, quello del
sonno senza sogni, quello dello svenimento o quello dopo la morte.
Credono che sia il sole a illuminare il
loro spazio. Ma si sbagliano.
È la luce della coscienza che illumina il
sole che illumina lo spazio.
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