mercoledì 16 agosto 2017

La mente immacolata

La cosa più difficile, in meditazione, è lasciare che la consapevolezza rimanga nel suo stato naturale. Non bisogna cioè cercare né particolari pensieri, né particolari stati d’animo.
Dobbiamo lasciarla così, non contaminata, non condizionata dalle nostre paure e dalle nostre speranze.
La consapevolezza deve rimanere come lo spazio aperto su cui passano - come nuvole o ombre - idee, immagini, ricordi, visioni, sensazioni e tutto il materiale che di solito affolla la nostra mente.
Lasciamo che queste percezioni passino e se ne vadano. In fondo si tratta di apparenze, di fantasmi con poca consistenza
Non agitiamoci, non fissiamoci, non afferriamoci. Se cerchiamo solo esperienze piacevoli, alla fine emergeranno anche quelle spiacevoli: non si sfugge a questa regola dialettica.
L’immaginazione è molto potente: ha creato l’intero mondo allucinatorio che vediamo.
Gli uomini sono malati – malati di mente. Sono schizofrenici che soffrono per le loro stesse visioni.

Riconosciamo il mondo per quello che è: una proiezione della nostra mente.

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