Quando
incontriamo problemi e difficoltà, dovremmo concentrarci su noi stessi?
Sembrerebbe un’idea bislacca, un controsenso.
Ma il punto è
capire che, di fronte alle inevitabili
tempeste della vita, è più conveniente mantenersi calmi e consapevoli piuttosto
che farci trasportare dai marosi.
La calma ci
permette di essere consapevoli di ciò che ci ha attaccato e della nostra stessa reazione.
In certi casi l’evento
negativo sembra venire dall’esterno e sembra incontrollabile. Se ci crolla la
casa, se abbiamo un incidente stradale, se ci ammaliamo, se veniamo aggrediti…
Questo è vero,
ma, se ci manteniamo calmi e consapevoli, possiamo registrare la nostra
reazione e modificarla.
Possiamo dirci:
questa è rabbia, questo è odio, questa è depressione, questo è sconforto… e
prenderne più o meno le distanze.
Che cosa
infatti ci è più conveniente? Quale reazione ci è più utile? Non sempre le
risposte abituali sono le migliori, non sempre i vecchi schemi di reazione sono
i più opportuni.
Possiamo quindi
avere un diverso comportamento. A questo proposito, anche le neuroscienze hanno
scoperto la neuroplasticità: è possibile creare nuove risposte, nuovi percorsi,
nuove connessioni neuronali.
A tutto questo
può portare la pratica della consapevolezza che è capace di portare la presenza
mentale in ciò che proviamo.
Non è vero dunque
che non abbiamo nessun controllo sugli eventi. Possiamo essere consapevoli
degli effetti, possiamo cambiare le nostre reazioni e possiamo cambiare i
nostri comportamenti. Infine, cambiando i nostri comportamenti, possiamo
modificare, grazie al rapporto originario tra essere e mente, gli stessi
avvenimenti.
Nessun commento:
Posta un commento