Ogni tanto, nel corso della giornata,
dovremmo fermarci per apprezzare semplicemente le cose che abbiamo la fortuna
di avere. Dalla possibilità di essere vivi a quella di essere coscienti.
Pensiamo a tutti gli animali che non hanno avuto la fortuna di nascere come
esseri umani. E pensiamo anche alle piccole cose: abbiamo la fortuna di potere
mangiare, di poter bere, di poter digerire, di poter respirare, di avere un
tetto… fino al lavoro, alle amicizie, agli affetti, ecc.
Però questo senso di apprezzamento deve
andare di pari passo con il senso di impermanenza; anzi, il senso di
apprezzamento nasce proprio dalla consapevolezza che tutto è temporaneo, che
niente si ripeterà più così come ci si presenta in questo momento.
Ogni istante è prezioso, come un sorso
d’acqua in mezzo al deserto. Proprio perché tutto cambia di continuo, ogni attimo
va gustato a fondo – cosa che invece di solito non facciamo, tutti presi da
mille incombenze.
Il senso di apprezzamento serve anche a
fermare la mente desiderante, che non è mai contenta, che vuole sempre di più –
producendo tanta insoddisfazione e infelicità.
Meditare dunque sulle cose che abbiamo
è un modo per uscire dai ricordi del passato e dalle fantasie sul futuro e per apprezzare
il momento presente, che, a pensarci bene, è tutto ciò che abbiamo.
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