Di solito il nostro guardare non è
affatto distaccato. O guardiamo con desiderio o guardiamo con repulsione.
La sfida è proprio questa: guardare
senza questi due opposti impulsi. Guardare e basta, senza pre-giudicare.
Non basta neppure guardare in questo
modo il mondo esterno. Dobbiamo guardare così anche noi stessi e il nostro
mondo interno. È così che nascono la vera conoscenza e la saggezza.
Finché pre-giudichiamo, non siamo obiettivi.
Siamo abituati ad accompagnare ogni nostra osservazione con un giudizio: “Questo
è bene, questo è male”.
Ma il giudizio non vede l’unità degli
opposti. E così noi pregiudichiamo non comprendendo.
Uno specchio non giudica, escludendo o
includendo. Riflette e basta.
Il giudizio può venire dopo, non prima.
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