lunedì 23 maggio 2016

La fluidità del mondo

A noi sembra che le cose, le persone e i fatti siano tutti sostanziali e non ci rendiamo conto che si tratta, invece, di concetti cui attribuiamo una certa continuità. Quando diamo un nome ad una percezione e ad un insieme di concetti, ci sembra di aver riconosciuto la sostanza alla realtà.
Ma la realtà è fatta da una danza di particelle che solo per un po’ assumono determinate configurazioni. Si tratta in verità di processi, di flussi e di fenomeni in continuo mutamente. Ora appaiono come il sole fra le nubi e poi scompaiono.
La prova è che qualsiasi “cosa” dura per un po’, si mantiene per un po’ in un instabile equilibrio e poi ritorna a smembrarsi perdendo la configurazione iniziale.
Questo comportamento vale per tutto, anche se ci è difficile applicarlo a noi stessi, al nostro io. Ci sembra che sia stabile e che debba durare in eterno, chissà perché.
Ma, in effetti, il nostro io è un costrutto mentale, al pari di tutte le altre “sostanze”.

Non c’è solo la “società liquida”: siamo tutti liquidi, flussi di particelle atomiche.

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