A noi sembra che le cose, le persone e
i fatti siano tutti sostanziali e non ci rendiamo conto che si tratta, invece,
di concetti cui attribuiamo una certa continuità. Quando diamo un nome ad una
percezione e ad un insieme di concetti, ci sembra di aver riconosciuto la sostanza
alla realtà.
Ma la realtà è fatta da una danza di
particelle che solo per un po’ assumono determinate configurazioni. Si tratta
in verità di processi, di flussi e di fenomeni in continuo mutamente. Ora
appaiono come il sole fra le nubi e poi scompaiono.
La prova è che qualsiasi “cosa” dura per
un po’, si mantiene per un po’ in un instabile equilibrio e poi ritorna a
smembrarsi perdendo la configurazione iniziale.
Questo comportamento vale per tutto,
anche se ci è difficile applicarlo a noi stessi, al nostro io. Ci sembra che
sia stabile e che debba durare in eterno, chissà perché.
Ma, in effetti, il nostro io è un
costrutto mentale, al pari di tutte le altre “sostanze”.
Non c’è solo la “società liquida”:
siamo tutti liquidi, flussi di particelle atomiche.
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