La
vita non è un pranzo di gala né una faccenda delicata. Pensiamo a come si
nasce: la mamma geme, piange e soffre, e anche il bambino piange e soffre, a
causa del trauma che subisce – il primo di una lunga serie che lo attende. In
ogni caso è tutta una faccenda di dolore, sudore, sangue, feci e rischi. Pensiamo
a quante donne sono morte.
Qualcuno
sostiene assurdamente che tutto ciò
sia creato da un Dio benigno e amorevole. Ma si tratta di un carnaio da
macellai, con nessuna considerazione per la sorte dell’individuo che, una volta
espletata la sua funzione, viene abbandonato a se stesso per morire.
Questo
ci dice che ogni salto evolutivo, ogni nuovo parto (anche in campo spirituale),
non è un’impresa facile e gradevole. Ma deve essere strappato con sacrifici,
lotte e sofferenze.
Ogni
conquista va quasi rubata con violenza e astuzia. Non c’è niente che ci venga
regalato. Questo vogliono farcelo credere le religioni, che lavorano per nascondere
gli aspetti sgradevoli del loro Dio.
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