giovedì 31 ottobre 2019

La vita drogata: il mal di vivere


Ho visto alla televisione una trasmissione sulla diffusione della droga tra i giovani e ho notato che nessuno si è mai chiesto perché la gente sia così infelice da doversi drogare. Nel buddhismo si dà per scontato che la vita sia sofferenza e quindi non ci si domanda perché gli uomini siano per lo più infelici. Ma nei nostri ingenui paesi occidentali ci poniamo la meta di essere tutti felici e perciò ci stupiamo che la sofferenza sia così intensa. Per noi la vita è un dono, una meraviglia e un dovere – e l’infelicità viene considerata un’eccezione e quasi una malattia. La verità è che, nonostante tutti i nostri progressi scientifici, medici e tecnologici, la sofferenza è ineliminabile.
Vivere è difficile e doloroso – questa è la verità che si vuol tenere nascosta. La vita non è sempre un dono gradito – un dono che oltretutto ci viene chiesto indietro. E finisce sempre male… con la vecchiaia, la malattia e la morte.
Per vivere bisogna spesso drogarsi in qualche modo. Nel nostro sangue scorrono già droghe naturali di ogni tipo (ormoni, ecc), proprio per ovviare alla sofferenza di certe situazioni o periodi. Ed è quanto mai ovvio cercare altre droghe, naturali o sintetiche. Finché non prenderemo coscienza di questo dato di fatto e non smetteremo di decantare il dono della vita, continueremo a domandarci perché siamo così infelici.
Lo siamo perché la vita è stata concepita per perpetuarsi a qualsiasi costo, indipendentemente dalla soddisfazione degli individui. Gli individui sono soldatini di una guerra che prevede comunque la loro distruzione, sono tessere di un mosaico in cui la felicità dei singoli (sessuale o altro) è prevista solo per poter mantenere la specie. Per il resto non è prevista nessuna felicità. Crescete, lavorate, riproducetevi e poi toglietevi di torno! Volete anche essere felici?
Naturalmente non siamo tutti uguali e non abbiamo tutti la stessa dose di infelicità. La saggezza, l’esperienza e i sistemi sociali ben organizzati possono far diminuire le sofferenze inutili. Ma non dobbiamo farci illusioni. Proprio nei paesi più sviluppati c’è il maggior numero di suicidi dei giovani.
La mente è la più grande creatrice di infelicità… e di felicità. E con la sua conoscenza e il suo controllo possiamo incominciare ad eliminare tante convinzioni e abitudini non solo inutili ma anche deleterie per il nostro precario benessere.

1 commento:

  1. In effetti la felicita' e' quella cosa che quando arriva nell'istante devi far il possibile per spegnerla, e passare ad uno stato piu' mite quasi pessimistico se no la paghi

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