Espressione senza senso. Per esserci un
dono deve esserci un soggetto consapevole che possa accettarlo o anche
rifiutarlo. Ma non risulta che nessuno ci abbia mai chiesto nulla. Voi ve ne
ricordate?
Non sempre questo “dono” è piacevole.
Che dire dei tanti bambini che nascono malformati o con terribili malattie in
seguito alle quali moriranno in breve tempo?
Se uno ti regala una torta avariata,
potrai dire di no? Più che un dono, dunque, è un’imposizione. Non c’è
possibilità di scelta.
No, tutte queste idee di un Dio che crea
a suo piacimento sono indubbiamente infondate. Potremmo mettere in evidenza che
molte di queste creazioni sono sbagliate. Potremmo chiedere conto a Dio dei tanti
frutti avvelenati o avariati.
Invece non possiamo farlo perché quel
Dio è una fantasia dell’uomo.
È evidente che la vita funziona in base a
un meccanismo d’interrelazione cui non ci si può sottrarre e che risponde solo
a se stesso, compiendo molti tentativi falliti ed errori irrimediabili. Proteso
alla semplice autoriproduzione, è indifferente ai singoli.
Non c’è neppure un principio di eticità.
Quando un buco nero divora stelle e pianeti, dov’è l’etica? Quando ogni essere,
per vivere, deve divorare altri esseri, dov’è l’etica?
L’etica nasce solo con la mente umana
che si pone il problema. Ma il mondo non è stato fatto in base a un principio
etico. Il mondo è al di là del bene e del male, così come è al di là dell’alto
e del basso. Siamo noi che a un certo punto introduciamo questa regolazione,
per motivi di ordine sociale.
Se dunque vogliamo capire qualcosa senza
i devianti pregiudizi teistici, dobbiamo porci da un punto di vista che sia
anch’esso al di là delle nostre piccole categorie mentali.
La realtà non è fatta secondo misure
umane. La realtà è al di là dei concetti e delle parole umane, che la spezzano,
la dividono e la limitano. La realtà è silenziosa. E, per capirla, bisogna entrare
nel silenzio mentale.
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