Poiché
sappiamo che l’universo ha un’origine unica (è un tutt’uno) e si trova in un
equilibrio complessivo, dobbiamo concludere che ogni cosa influenza ed è
influenzata dalle altre. Se una cosa cambia, cambieranno anche molte altre che
la circondano.
Ecco perché l’individuo ha un grande
potere – se cambia se stesso, certamente cambierà ciò che lo circonda. Non c’è
dunque bisogno di mettersi a cambiare le varie cose intorno (talvolta
peggiorandole): basta anche solo cambiare se stessi.
Di solito noi preferiamo operare sulle
cose esterne, anche per indurre cambiamenti interni. Siamo convinti che, per
cambiare in meglio l’uomo e il mondo, ci si debba impegnare attivamente. Però è
anche possibile – e ben più efficace - la sottile arte dell’influenzamento dall’interno
all’esterno.
Questo è certamente visibile negli stati
d’animo di una certa comunità. Se uno è felice, depresso, calmo, agitato o
sofferente, avrà certamente un’influenza, positiva o negativa, sulle persone
legate a lui. Ma quanto più importante sarà un individuo capace di mantenersi
distaccato, silenzioso e imperturbabile in mezzo al caos giornaliero!
Non c’è bisogno di penitenze o di
interventi divini – la vita è già una penitenza. E il divino è esattamente
dentro di noi, non in qualche centro di potere nei cieli. Non disturbare lo
spazio esteriore e quello interiore è già un atto potente, capace di cambiare
la terra. Se poi diventiamo capaci di dissolvere l’ego interiore e di
disidentificarci dalle solite configurazioni mentali, entrerà in noi una nuova
energia, in grado di cambiare tante cose in noi e fuori di noi. Potremo infatti
liberare il potere tenuto fin allora confinato in un io in gran parte sofferente.
Gentile Lamparelli,
RispondiEliminase per assurdo, l'umanità intera adottasse il sanscrito sia come lingua universale per la reciproca comprensione e sia, a detta di molti, per il suo carattere "sacro", il processo di dissolvimento e di disidentificazione che Lei auspica, ne gioverebbe? Grazie...
Non credo. Sarebbe sì auspicabile una lingua unica. Ma ciò che cerchiamo è al di là di nomi e forme consuete.
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