venerdì 25 ottobre 2019

Potere e politica


C’è chi cerca il potere con la politica e c’è chi lo cerca con la religione. Nell’India antica, i brahmani, la casta sacerdotale, volevano far credere che senza di loro, senza che fossero loro ad eseguire i rituali, questi non avrebbero avuto effetto. Quindi si assicuravano un bel potere, almeno sulle menti più deboli.
E oggi? Non è cambiato nulla. I nostri preti sostengono che senza i loro rituali, senza i “sacramenti” (da loro stessi istituiti), si è fuori dalla grazia di Dio. E ancora una volta si assicurano un bel potere sulle menti più superstiziose o incapaci di pensare con la propria testa.  Il gioco è sempre lo stesso. Lo scopo è sempre lo stesso: condizionare e comandare le coscienze.
Ecco perché politica e religione spesso vanno a braccetto. Cercano di assicurarsi un potere che altrimenti non avrebbero.
Ma è giustificato? Assolutamente no. Nessun Dio fonda religioni o caste sacerdotali. Ognuno deve vedersela da sé, senza mediatori più o meno interessati.
Il Dio di questi religiosi è semplicemente una proiezione della loro volontà di dominio.

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