C’è chi cerca il potere con la politica e c’è chi lo cerca con la
religione. Nell’India antica, i brahmani, la casta sacerdotale, volevano far
credere che senza di loro, senza che fossero loro ad eseguire i rituali, questi
non avrebbero avuto effetto. Quindi si assicuravano un bel potere, almeno sulle
menti più deboli.
E oggi? Non è cambiato nulla. I nostri preti sostengono che senza
i loro rituali, senza i “sacramenti” (da loro stessi istituiti), si è fuori
dalla grazia di Dio. E ancora una volta si assicurano un bel potere sulle menti
più superstiziose o incapaci di pensare con la propria testa. Il gioco è sempre lo stesso. Lo scopo è sempre
lo stesso: condizionare e comandare le coscienze.
Ecco perché politica e religione spesso vanno a braccetto. Cercano
di assicurarsi un potere che altrimenti non avrebbero.
Ma è giustificato? Assolutamente no. Nessun Dio fonda religioni o
caste sacerdotali. Ognuno deve vedersela da sé, senza mediatori più o meno
interessati.
Il Dio di questi religiosi è semplicemente una proiezione della
loro volontà di dominio.
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