lunedì 21 ottobre 2019

Sedere in silenzio


Quando ci sediamo sulla poltrona del dentista, siamo pieni di tensione e di paura - tensione e paura che ci fanno sentire in modo orribile e accrescono la nostra sofferenza. Se fossimo in grado di rilassarci, scopriremmo che il dolore effettivo sarebbe inferiore a quello immaginato.
       Il dolore nella vita è inevitabile, ma la mente spesso lo ingigantisce. In realtà, oltre al dolore fisico, esiste una sofferenza di natura mentale che consiste nell’immaginare il peggio e nel cercare una sicurezza impossibile. Se riuscissimo a vedere la realtà così com'è, senza aspettative e senza immaginazioni, senza pensieri e senza parole, accettando sia la gioia sia il dolore, momento per momento, non solo vedremmo le cose con chiarezza, ma soffriremmo di meno.
       La comprensione è il fondamento di tutto, e ci permette di utilizzare non una mente divisa, separata dall'esperienza e tesa, ma una mente ben più vasta, che è aperta ad ogni avvenimento e che è più vicina alla natura della realtà.
       La sospensione della mente abituale, con le sue paure e le sue anticipazioni, con la sua convinzione di essere un io isolato che deve decidere il proprio destino, ci porta ad un'apertura mentale, ad un'ampiezza di visione, che ci fa distendere e ci apre enormi potenzialità. Molti uomini di genio hanno confermato che le idee migliori le hanno avute quando la rigida razionalità taceva e la loro mente era silenziosa, come sospesa.
       In effetti quando ci sediamo in silenzio e non pretendiamo di controllare noi stessi e il mondo, quando non ci poniamo obiettivi inderogabili, quando siamo rilassati, diventiamo più distesi, gioiosi e ispirati. Siamo soprattutto aperti a ciò che è, a quella mente di fondo che si sente ed è parte del tutto.
       Si attenua anche la paura della morte, perché ci rendiamo conto che la morte è un ritorno a quella sorgente da cui hanno origine la nascita e la vita.
       Dicevano i maestri zen cinesi: "Se vuoi vederlo, guardalo; se lo pensi, lo hai già perduto".
Bisogna dunque imparare a guardare con intensa concentrazione e con obiettività, lasciando da parte le immagini della mente, che distorce sempre la visione.

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