sabato 19 ottobre 2019

La medicina della sofferenza


Il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici), Filippo Anelli, dichiara solennemente che "il medico non abbandonerà mai a se stesso il paziente, assicurerà sempre le cure si palliative per contenere il dolore sino alla sedazione profonda e sarà presente fin dopo il decesso, che certificherà, ma non compirà l'atto fisico di somministrare la morte".
Peccato che la nostra esperienza sia diversa: quando un paziente si trova alla fine, gli ospedali lo rimandano a casa e i medici si eclissano. Un modo come un altro per lavarsene le mani. Dai nobili proclami in difesa della vita al più completo menefreghismo.
Se ne fregano i medici e se ne fregano i parlamentari, che non trovano né il tempo né il coraggio di fare una legge che stabilisca a chi spetti somministrare “l’ultima cura”, quella che porrà termine alle sofferenze di chi sta per morire.
Eppure lo scopo dei medici non è solo quello di curare, ma anche quello di allievare le sofferenze.

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