I desideri possono venire dal corpo o
dalla mente. Quelli che provengono dal corpo (la fame, la sete, il sesso, il
caldo, il freddo, ecc.) non danno nessun problema perché sono programmati dalla
natura. Ma quelli che provengono dalla mente (il ruolo sociale, le ambizioni, la
propria importanza, il potere, la fama, ecc.) sono ben più pericolosi, perché
ci inchiodano all’ego.
Questo vale anche per i desideri più
spirituali. Se io desidero la liberazione, la salvezza, la santità o il
paradiso, certamente è il mio ego che cerca gratificazioni.
Ciò che va capito, dunque, è che la vera
liberazione non è quella dell’ego, ma quella dall’ego.
Certo, è un bel paradosso. Devo cercare
la liberazione dall’ego(ismo) senza farla partire dalla persona. E da dove deve
partire?
Da quel Sé che si sente imprigionato dai
desideri dell’ego. È questo che va cercato tra i mille desideri che ci assillano.
Può esserci un santo che è ancora più ambizioso per sé di un uomo comune.
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