Mi
dispiace, ma la fine delle illusioni è necessaria per ritrovare il contatto con
la realtà.
Ci crediamo tutti grandi uomini, dotati
di pensieri eccezionali e di sentimenti sublimi. E anche qui la delusione è
grande quando ci accorgiamo che siamo individui comuni, senza doti né difetti
particolari. Pensiamo e sentiamo le cose che provano tutti. Siamo individui
altamente condizionati che ripetono i comportamenti della nostra specie, come
le api o le formiche.
Il confronto dei nostri sogni con la
realtà può essere devastante. Ma è indispensabile. È meglio essere delusi che
restare illusi.
In particolare, nel campo delle
religioni, ci illudiamo che esistano Iddii e santi che ci proteggono. Non ci
rendiamo conto che siamo soli e che dobbiamo far assegnamento solo sulle nostre
forze. Preghiamo e invochiamo interventi esterni, fallendo così l’impegno
interiore.
La verità segna sempre la fine delle
illusioni, è l'uscita dal mondo dei sogni per entrare nel mondo del reale.
Una prima
illuminazione è riconoscere
che viviamo in un mondo di sogni, di immagini evanescenti, di rappresentazioni,
di miti, di favole e di apparenze. Anche il nostro io è una proiezione mentale.
La nostra vera identità è ben più
profonda. E non può morire dato che non è mai nata. Noi né esistiamo né non
esistiamo. Il nostro "spirito" è al di fuori del binomio essere/non
essere, esistere/non esistere.
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