venerdì 12 luglio 2019

Presenza aperta e presenza chiusa


Oltre alla ben nota distinzione fra meditazione di quiete (shamata) e meditazione di visione profonda (vipassana), esiste quella tra una consapevolezza concentrata e una consapevolezza aperta. Nella prima cerchiamo di interrompere ogni pensiero (magari sospendendo anche il respiro), nella seconda ci mettiamo in osservazione di ogni evento che ci accada esternamente e/o interiormente, notando semplicemente il film delle esperienze che ci scorrono davanti. In quest’ultimo caso, possiamo guardare fuori tenendo d’occhio ciò che si riflette o sgorga all’interno della mente.
La presenza aperta può insomma rivolgersi agli eventi (esterni e mentali) oppure alla consapevolezza stessa, il che la trasforma in meta consapevolezza.
Teniamo comunque presente che tutte queste forme di meditazione non si escludono a vicenda, ma sono utili per meditare in modo completo. Può darsi che in periodi diversi debbano essere utilizzate tecniche diverse. L’una arricchisce l’altra.
Tutto questo non per confondervi. Qualunque cosa pratichiate – concentrazione sul respiro, ripetizione di mantra, monitoraggio di pensieri e sentimenti, generazione di compassione, tecniche di rilassamento, riduzione della tensione psicologica, attenzione aperta o attenzione chiusa, vuoto mentale, ecc. – state lavorando sulla mente per il vostro progresso umano e spirituale.

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