Riporto
qui un capitolo del mio libro L'altro
Gesù:
Gesù era fermamente convinto che il
mondo fosse il regno di Satana. In tre punti del Vangelo di Giovanni, definisce
inequivocabilmente il Demonio «principe di questo mondo»:
«Ora ha inizio il giudizio del mondo:
ora il principe di questo mondo sta per essere buttato fuori» (Gv 12, 31).
«Non parlerò più a lungo con voi, perché
sta per venire il principe di questo mondo» (Gv 14, 30).
«Quanto al giudizio, il
principe di questo mondo è già stato giudicato» (Gv 16, 11).
Dunque, Satana – secondo
Gesù – è il dominatore della condizione terrena, è colui che tiene imprigionati
gli uomini – con l'ausilio di un folto stuolo di diavoli – in questo «impero
delle tenebre»:
«Io stavo con voi ogni giorno nel
Tempio, eppure voi non mi avete arrestato. Ma questa è la vostra ora: è l'ora
dell'impero delle tenebre» (Lc 22, 53).
Secondo tale concezione fortemente
dualistica, di probabile origine iranica, Satana è la personificazione del
male, è un vero e proprio anti-Dio.
I Vangeli registrano una presenza
massiccia del Demonio. Fin dalle mitiche tentazioni nel deserto, Satana viene
descritto come colui che ha il potere nel mondo e sul mondo:
«Di nuovo il Diavolo lo portò sopra una
montagna altissima e gli mostrò tutti i regni del mondo e il loro splendore, e
gli disse: "Ti darò tutto questo se mi adorerai in ginocchio"» (Mt 4,
8-9).
Il mondo sembra quindi stabilmente in
mano al Maligno, che è riuscito a scacciare Dio, insediando il proprio impero.
I Vangeli sono densamente popolati di indemoniati e di demoni, uno dei quali ha
perfino un nome – Legione – che sta a indicare appunto un numero molto alto:
«Appena Gesù scese dalla barca, gli
venne incontro, uscendo dal cimitero, un uomo posseduto da uno spirito maligno.
Costui dimorava fra i sepolcri e nessuno riusciva più a tenerlo legato nemmeno
con catene, perché, nonostante fosse stato più volte imprigionato con ceppi e
catene, egli li aveva sempre spezzati. Cosi non si poteva più domarlo. Notte e
giorno, di continuo, vagava fra i sepolcri e sui monti, gridando e
percuotendosi con pietre.
«Vedendo
Gesù da lontano, arrivò di corsa, gli si gettò ai piedi e si mise a urlare:
"Che cosa vuoi da me, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Ti scongiuro, in nome
di Dio, di non tormentarmi!" Gesù infatti gli diceva: "Spirito
maligno, esci da quest'uomo!" Poi gli domandò: "Come ti chiami?"
E quello rispose: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti". E
continuava a pregarlo insistentemente di non scacciarlo da quella regione.
«Ora,
in quel luogo, sul monte, c'era un grosso branco di maiali al pascolo. E gli
spiriti scongiurarono Gesù: "Mandaci da quei maiali, lascia che entriamo
in essi".
«Gesù
lo permise loro. E gli spiriti uscirono dall'uomo e penetrarono nei maiali.
Allora l'intero branco, di circa duemila animali, si precipitò dal burrone nel
lago, e tutti affogarono» (Mc 5, 1-13).
Questo episodio ci mostra lo scontro fra
il potere del Demonio e il potere di Gesù. In apparenza, Gesù sembra molto
forte e riesce a far retrocedere i vari spiriti maligni che trova sulla sua
strada. Ma il potere di Satana è vasto e diffuso e, per quanti diavoli vengano
sconfitti, molti di più sono in azione: ecco perché essi si chiamano «Legione»,
perché sono numerosi come un esercito.
Il
potere di Satana è tale che attenta allo stesso Gesù; è una forza che si oppone
continuamente alla sua.
Innanzitutto,
egli porta via la «parola» detta da Gesù, rendendo vana la sua predicazione:
«Quando uno ascolta la parola sul regno di Dio e non la comprende, viene il
Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore» (Mt 13, 19).
Poi,
semina la zizzania nel campo del Signore: «Il regno dei cieli può essere
paragonato a un uomo che ha seminato una buona semente nel suo campo. Ma una
notte, mentre tutti dormono, venne il suo nemico a seminare zizzania in mezzo
al grano e se ne andò» (Mt 13, 24-25).
Quindi,
cerca di influenzare gli apostoli: «Simone, Simone, guarda che Satana ha
cercato di passarvi al vaglio come il grano!» (Lc 22, 31).
E,
in effetti, riesce a mettere il tradimento nel cuore di uno di loro: «Si
avvicinava intanto la festa degli Azzimi, detta anche Pasqua, e i sommi
sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di eliminare Gesù ma temevano il
popolo. Allora, ecco che Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno
dei Dodici [...]» (Lc 22, 3).
Infine,
non contento di aver tentato Gesù all'inizio, cerca di dissuaderlo dal suo
sacrificio insinuandosi nello stesso Pietro: «Via da me, Satana! Tu non ragioni
seguendo Dio, ma seguendo gli uomini» (Mc 8, 33).
Il suo potere, dunque, non si esaurisce
nel tormentare questa o quella persona e nell'impossessarsi di un'anima, ma è
una vera e propria forza delle tenebre che ingaggia un duello cosmico, mortale,
con Dio.
La
sua abilità consiste nel sapersi mascherare sotto apparenze benefiche,
confondendo le menti degli uomini, i quali non sanno più chi stia dalla parte
del Maligno e chi dalla parte di Dio. Gesù e i suoi nemici si scambiano spesso
accuse di servire Satana. Gli scribi di Gerusalemme dicevano del Nazareno:
«Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni con l'aiuto del capo dei
demoni» (Mc 3, 22). Altri dicevano: «Ha un demonio dentro di sé, è pazzo;
perché lo state ad ascoltare?» (Gv 10, 20).
E
Gesù risponde con lo stesso linguaggio: «Voi avete per padre il Diavolo e vi
sforzate di soddisfare i suoi desideri. Egli è stato omicida fin dall'inizio, e
non è mai stato dalla parte della verità, perché non c'è verità in lui. Quando
dice il falso, esprime se stesso, perché è menzognero e padre della menzogna»
(Gv 8, 44).
La menzogna, l'ipocrisia, ecco l'opera
di Satana; il suo capolavoro consiste nel far passare la propria volontà per
volontà di Dio. I suoi più fedeli servitori sono quei farisei, quegli scribi e
quei sacerdoti, che coscientemente o incoscientemente, predicano come dottrina
di Dio ciò che è sostanzialmente la dottrina di Satana: la volontà della
conservazione egoistica, il prevalere dell'apparenza, la schiavitù degli uomini.
Essi
sono tanto più responsabili quanto più dominano le coscienze dei semplici, che
li seguono come guide. Molti di loro – come abbiamo visto – decretano la morte
di Gesù, convinti di fare il bene del loro popolo. Ecco il trionfo di Satana!
Sono questi i «peccati
contro lo Spirito» che, secondo Gesù, non saranno perdonati:
«Tutti i peccati e le bestemmie degli
uomini potranno essere perdonati, ma non la bestemmia contro lo Spirito.
Chiunque avrà parlato male del Figlio dell'uomo, potrà essere perdonato; ma chi
avrà parlato contro lo Spirito non sarà perdonato, né ora né in futuro» (Mt 12,
31-32).
La colpa di questi "figli di
Satana» è la più grave: non solo non entrano loro nel regno dei cieli, ma non
vi fanno entrare nemmeno gli altri (cf. Mt 23, 13).
Nella confusione dei valori
diabolicamente creata, il potere di Satana arriva fino al cielo e ne mina le
fondamenta. E non risparmia nemmeno l'opera di Gesù e i suoi uomini.
Chi è la vera incarnazione del Maligno?
I farisei accusano il Nazareno di scacciare i demoni utilizzando proprio il
potere di Beelzebul.
Gesù
giudica quest'accusa molto pericolosa e si sente in dovere di difendersi:
«Se un regno è in preda alla discordia,
cade in rovina e, se una città o una famiglia è discorde, non può reggersi in
piedi. Se perciò Satana scaccia Satana, egli è discorde con se stesso; come
potrà durare il suo regno? Ora se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i
vostri seguaci in nome di chi li scacceranno?» (Mt 12, 25-27).
Tuttavia, come Gesù non può dimostrare
di essere Figlio di Dio, così non può dimostrare di poter sconfiggere Satana.
«Giudicatemi dalle mie
opere» egli dice. «Se non compio le opere del Padre mio, non credete in me; ma
se le compio, e se non volete credere in me, credete almeno alle mie opere» (Gv
10, 37-38).
Eppure, queste opere non risultarono
sufficienti a convincere la gente, nemmeno i suoi discepoli. Giuda lo tradì non
certo per qualche moneta d'oro, ma perché non credeva più in lui. E anche gli
altri apostoli lo abbandonarono.
Perché
tanta sfiducia? Non erano stati tutti testimoni dei suoi miracoli?
Evidentemente,
questi prodigi non erano in grado di provare ciò che a Gesù stava più a cuore:
che il regno di Dio stava per arrivare.
Come
dirà san Paolo, «anche Satana si traveste da angelo di luce» (2 Cor 11, 14).
Inutilmente
Gesù ripeteva di essere il più grande avversario di Satana. Inutilmente
sosteneva di essere venuto a distruggere l'«impero delle tenebre»: «Se io
scaccio i demoni con lo Spirito di Dio, allora è giunto fra voi il regno di
Dio» (Mt 12, 28).
In
realtà, Satana (e tutto ciò che egli rappresenta) era ben lungi dall'essere
sconfitto.
Chi
aveva vinto? Gesù, che era stato abbandonato da tutti e crocifisso; o i
farisei, gli scribi, i sacerdoti, gli ipocriti e i detentori del potere, che si
erano sbarazzati di lui e avrebbero continuato imperterriti a comandare, a
dominare le coscienze del popolo e a costruire Chiese e religioni?
Chi
aveva vinto? Gesù o Satana?
Certo
è facile attribuire tutto il male a una figura mitologica. Ma resta il fatto
che il male di cui si lamenta Gesù esiste fin dalle origini, come elemento costituzionale
del mondo. E Gesù non si pone mai il problema del perché questo potere sia così
forte, onnipresente e invincibile. Che sia solo il volto nascosto dello stesso
Dio Padre?
Gesù era fermamente convinto che il
mondo fosse il regno di Satana. In tre punti del Vangelo di Giovanni, definisce
inequivocabilmente il Demonio «principe di questo mondo»:
«Ora ha inizio il giudizio del mondo:
ora il principe di questo mondo sta per essere buttato fuori» (Gv 12, 31).
«Non parlerò più a lungo con voi, perché
sta per venire il principe di questo mondo» (Gv 14, 30).
«Quanto al giudizio, il
principe di questo mondo è già stato giudicato» (Gv 16, 11).
Dunque, Satana – secondo
Gesù – è il dominatore della condizione terrena, è colui che tiene imprigionati
gli uomini – con l'ausilio di un folto stuolo di diavoli – in questo «impero
delle tenebre»:
«Io stavo con voi ogni giorno nel
Tempio, eppure voi non mi avete arrestato. Ma questa è la vostra ora: è l'ora
dell'impero delle tenebre» (Lc 22, 53).
Secondo tale concezione fortemente
dualistica, di probabile origine iranica, Satana è la personificazione del
male, è un vero e proprio anti-Dio.
I Vangeli registrano una presenza
massiccia del Demonio. Fin dalle mitiche tentazioni nel deserto, Satana viene
descritto come colui che ha il potere nel mondo e sul mondo:
«Di nuovo il Diavolo lo portò sopra una
montagna altissima e gli mostrò tutti i regni del mondo e il loro splendore, e
gli disse: "Ti darò tutto questo se mi adorerai in ginocchio"» (Mt 4,
8-9).
Il mondo sembra quindi stabilmente in
mano al Maligno, che è riuscito a scacciare Dio, insediando il proprio impero.
I Vangeli sono densamente popolati di indemoniati e di demoni, uno dei quali ha
perfino un nome – Legione – che sta a indicare appunto un numero molto alto:
«Appena Gesù scese dalla barca, gli
venne incontro, uscendo dal cimitero, un uomo posseduto da uno spirito maligno.
Costui dimorava fra i sepolcri e nessuno riusciva più a tenerlo legato nemmeno
con catene, perché, nonostante fosse stato più volte imprigionato con ceppi e
catene, egli li aveva sempre spezzati. Cosi non si poteva più domarlo. Notte e
giorno, di continuo, vagava fra i sepolcri e sui monti, gridando e
percuotendosi con pietre.
«Vedendo
Gesù da lontano, arrivò di corsa, gli si gettò ai piedi e si mise a urlare:
"Che cosa vuoi da me, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Ti scongiuro, in nome
di Dio, di non tormentarmi!" Gesù infatti gli diceva: "Spirito
maligno, esci da quest'uomo!" Poi gli domandò: "Come ti chiami?"
E quello rispose: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti". E
continuava a pregarlo insistentemente di non scacciarlo da quella regione.
«Ora,
in quel luogo, sul monte, c'era un grosso branco di maiali al pascolo. E gli
spiriti scongiurarono Gesù: "Mandaci da quei maiali, lascia che entriamo
in essi".
«Gesù
lo permise loro. E gli spiriti uscirono dall'uomo e penetrarono nei maiali.
Allora l'intero branco, di circa duemila animali, si precipitò dal burrone nel
lago, e tutti affogarono» (Mc 5, 1-13).
Questo episodio ci mostra lo scontro fra
il potere del Demonio e il potere di Gesù. In apparenza, Gesù sembra molto
forte e riesce a far retrocedere i vari spiriti maligni che trova sulla sua
strada. Ma il potere di Satana è vasto e diffuso e, per quanti diavoli vengano
sconfitti, molti di più sono in azione: ecco perché essi si chiamano «Legione»,
perché sono numerosi come un esercito.
Il
potere di Satana è tale che attenta allo stesso Gesù; è una forza che si oppone
continuamente alla sua.
Innanzitutto,
egli porta via la «parola» detta da Gesù, rendendo vana la sua predicazione:
«Quando uno ascolta la parola sul regno di Dio e non la comprende, viene il
Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore» (Mt 13, 19).
Poi,
semina la zizzania nel campo del Signore: «Il regno dei cieli può essere
paragonato a un uomo che ha seminato una buona semente nel suo campo. Ma una
notte, mentre tutti dormono, venne il suo nemico a seminare zizzania in mezzo
al grano e se ne andò» (Mt 13, 24-25).
Quindi,
cerca di influenzare gli apostoli: «Simone, Simone, guarda che Satana ha
cercato di passarvi al vaglio come il grano!» (Lc 22, 31).
E,
in effetti, riesce a mettere il tradimento nel cuore di uno di loro: «Si
avvicinava intanto la festa degli Azzimi, detta anche Pasqua, e i sommi
sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di eliminare Gesù ma temevano il
popolo. Allora, ecco che Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno
dei Dodici [...]» (Lc 22, 3).
Infine,
non contento di aver tentato Gesù all'inizio, cerca di dissuaderlo dal suo
sacrificio insinuandosi nello stesso Pietro: «Via da me, Satana! Tu non ragioni
seguendo Dio, ma seguendo gli uomini» (Mc 8, 33).
Il suo potere, dunque, non si esaurisce
nel tormentare questa o quella persona e nell'impossessarsi di un'anima, ma è
una vera e propria forza delle tenebre che ingaggia un duello cosmico, mortale,
con Dio.
La
sua abilità consiste nel sapersi mascherare sotto apparenze benefiche,
confondendo le menti degli uomini, i quali non sanno più chi stia dalla parte
del Maligno e chi dalla parte di Dio. Gesù e i suoi nemici si scambiano spesso
accuse di servire Satana. Gli scribi di Gerusalemme dicevano del Nazareno:
«Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni con l'aiuto del capo dei
demoni» (Mc 3, 22). Altri dicevano: «Ha un demonio dentro di sé, è pazzo;
perché lo state ad ascoltare?» (Gv 10, 20).
E
Gesù risponde con lo stesso linguaggio: «Voi avete per padre il Diavolo e vi
sforzate di soddisfare i suoi desideri. Egli è stato omicida fin dall'inizio, e
non è mai stato dalla parte della verità, perché non c'è verità in lui. Quando
dice il falso, esprime se stesso, perché è menzognero e padre della menzogna»
(Gv 8, 44).
La menzogna, l'ipocrisia, ecco l'opera
di Satana; il suo capolavoro consiste nel far passare la propria volontà per
volontà di Dio. I suoi più fedeli servitori sono quei farisei, quegli scribi e
quei sacerdoti, che coscientemente o incoscientemente, predicano come dottrina
di Dio ciò che è sostanzialmente la dottrina di Satana: la volontà della
conservazione egoistica, il prevalere dell'apparenza, la schiavitù degli uomini.
Essi
sono tanto più responsabili quanto più dominano le coscienze dei semplici, che
li seguono come guide. Molti di loro – come abbiamo visto – decretano la morte
di Gesù, convinti di fare il bene del loro popolo. Ecco il trionfo di Satana!
Sono questi i «peccati
contro lo Spirito» che, secondo Gesù, non saranno perdonati:
«Tutti i peccati e le bestemmie degli
uomini potranno essere perdonati, ma non la bestemmia contro lo Spirito.
Chiunque avrà parlato male del Figlio dell'uomo, potrà essere perdonato; ma chi
avrà parlato contro lo Spirito non sarà perdonato, né ora né in futuro» (Mt 12,
31-32).
La colpa di questi "figli di
Satana» è la più grave: non solo non entrano loro nel regno dei cieli, ma non
vi fanno entrare nemmeno gli altri (cf. Mt 23, 13).
Nella confusione dei valori
diabolicamente creata, il potere di Satana arriva fino al cielo e ne mina le
fondamenta. E non risparmia nemmeno l'opera di Gesù e i suoi uomini.
Chi è la vera incarnazione del Maligno?
I farisei accusano il Nazareno di scacciare i demoni utilizzando proprio il
potere di Beelzebul.
Gesù
giudica quest'accusa molto pericolosa e si sente in dovere di difendersi:
«Se un regno è in preda alla discordia,
cade in rovina e, se una città o una famiglia è discorde, non può reggersi in
piedi. Se perciò Satana scaccia Satana, egli è discorde con se stesso; come
potrà durare il suo regno? Ora se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i
vostri seguaci in nome di chi li scacceranno?» (Mt 12, 25-27).
Tuttavia, come Gesù non può dimostrare
di essere Figlio di Dio, così non può dimostrare di poter sconfiggere Satana.
«Giudicatemi dalle mie
opere» egli dice. «Se non compio le opere del Padre mio, non credete in me; ma
se le compio, e se non volete credere in me, credete almeno alle mie opere» (Gv
10, 37-38).
Eppure, queste opere non risultarono
sufficienti a convincere la gente, nemmeno i suoi discepoli. Giuda lo tradì non
certo per qualche moneta d'oro, ma perché non credeva più in lui. E anche gli
altri apostoli lo abbandonarono.
Perché
tanta sfiducia? Non erano stati tutti testimoni dei suoi miracoli?
Evidentemente,
questi prodigi non erano in grado di provare ciò che a Gesù stava più a cuore:
che il regno di Dio stava per arrivare.
Come
dirà san Paolo, «anche Satana si traveste da angelo di luce» (2 Cor 11, 14).
Inutilmente
Gesù ripeteva di essere il più grande avversario di Satana. Inutilmente
sosteneva di essere venuto a distruggere l'«impero delle tenebre»: «Se io
scaccio i demoni con lo Spirito di Dio, allora è giunto fra voi il regno di
Dio» (Mt 12, 28).
In
realtà, Satana (e tutto ciò che egli rappresenta) era ben lungi dall'essere
sconfitto.
Chi
aveva vinto? Gesù, che era stato abbandonato da tutti e crocifisso; o i
farisei, gli scribi, i sacerdoti, gli ipocriti e i detentori del potere, che si
erano sbarazzati di lui e avrebbero continuato imperterriti a comandare, a
dominare le coscienze del popolo e a costruire Chiese e religioni?
Chi
aveva vinto? Gesù o Satana?
Certo
è facile attribuire tutto il male a una figura mitologica. Ma resta il fatto
che il male di cui si lamenta Gesù esiste fin dalle origini, come elemento costituzionale
del mondo. E Gesù non si pone mai il problema del perché questo potere sia così
forte, onnipresente e invincibile. Che sia solo il volto nascosto dello stesso
Dio Padre?
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