martedì 2 luglio 2019

Gesù e Satana


Riporto qui un capitolo del mio libro L'altro Gesù:

Gesù era fermamente convinto che il mondo fosse il regno di Satana. In tre punti del Vangelo di Giovanni, definisce inequivocabilmente il Demonio «principe di questo mondo»:
«Ora ha inizio il giudizio del mondo: ora il principe di questo mondo sta per essere buttato fuori» (Gv 12, 31).
«Non parlerò più a lungo con voi, perché sta per venire il principe di questo mondo» (Gv 14, 30).
«Quanto al giudizio, il principe di questo mondo è già stato giudicato» (Gv 16, 11).
Dunque, Satana – secondo Gesù – è il dominatore della condizione terrena, è colui che tiene imprigionati gli uomini – con l'ausilio di un folto stuolo di diavoli – in questo «impero delle tenebre»:
«Io stavo con voi ogni giorno nel Tempio, eppure voi non mi avete arrestato. Ma questa è la vostra ora: è l'ora dell'impero delle tenebre» (Lc 22, 53).

Secondo tale concezione fortemente dualistica, di probabile origine iranica, Satana è la personificazione del male, è un vero e proprio anti-Dio.
I Vangeli registrano una presenza massiccia del Demonio. Fin dalle mitiche tentazioni nel deserto, Satana viene descritto come colui che ha il potere nel mondo e sul mondo:
«Di nuovo il Diavolo lo portò sopra una montagna altissima e gli mostrò tutti i regni del mondo e il loro splendore, e gli disse: "Ti darò tutto questo se mi adorerai in ginocchio"» (Mt 4, 8-9).
Il mondo sembra quindi stabilmente in mano al Maligno, che è riuscito a scacciare Dio, insediando il proprio impero. I Vangeli sono densamente popolati di indemoniati e di demoni, uno dei quali ha perfino un nome – Legione – che sta a indicare appunto un numero molto alto:
«Appena Gesù scese dalla barca, gli venne incontro, uscendo dal cimitero, un uomo posseduto da uno spirito maligno. Costui dimorava fra i sepolcri e nessuno riusciva più a tenerlo legato nemmeno con catene, perché, nonostante fosse stato più volte imprigionato con ceppi e catene, egli li aveva sempre spezzati. Cosi non si poteva più domarlo. Notte e giorno, di continuo, vagava fra i sepolcri e sui monti, gridando e percuotendosi con pietre.
«Vedendo Gesù da lontano, arrivò di corsa, gli si gettò ai piedi e si mise a urlare: "Che cosa vuoi da me, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi!" Gesù infatti gli diceva: "Spirito maligno, esci da quest'uomo!" Poi gli domandò: "Come ti chiami?" E quello rispose: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti". E continuava a pregarlo insistentemente di non scacciarlo da quella regione.
«Ora, in quel luogo, sul monte, c'era un grosso branco di maiali al pascolo. E gli spiriti scongiurarono Gesù: "Mandaci da quei maiali, lascia che entriamo in essi".
«Gesù lo permise loro. E gli spiriti uscirono dall'uomo e penetrarono nei maiali. Allora l'intero branco, di circa duemila animali, si precipitò dal burrone nel lago, e tutti affogarono» (Mc 5, 1-13).
Questo episodio ci mostra lo scontro fra il potere del Demonio e il potere di Gesù. In apparenza, Gesù sembra molto forte e riesce a far retrocedere i vari spiriti maligni che trova sulla sua strada. Ma il potere di Satana è vasto e diffuso e, per quanti diavoli vengano sconfitti, molti di più sono in azione: ecco perché essi si chiamano «Legione», perché sono numerosi come un esercito.
Il potere di Satana è tale che attenta allo stesso Gesù; è una forza che si oppone continuamente alla sua.
Innanzitutto, egli porta via la «parola» detta da Gesù, rendendo vana la sua predicazione: «Quando uno ascolta la parola sul regno di Dio e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore» (Mt 13, 19).
Poi, semina la zizzania nel campo del Signore: «Il regno dei cieli può essere paragonato a un uomo che ha seminato una buona semente nel suo campo. Ma una notte, mentre tutti dormono, venne il suo nemico a seminare zizzania in mezzo al grano e se ne andò» (Mt 13, 24-25).
Quindi, cerca di influenzare gli apostoli: «Simone, Simone, guarda che Satana ha cercato di passarvi al vaglio come il grano!» (Lc 22, 31).
E, in effetti, riesce a mettere il tradimento nel cuore di uno di loro: «Si avvicinava intanto la festa degli Azzimi, detta anche Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di eliminare Gesù ma temevano il popolo. Allora, ecco che Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici [...]» (Lc 22, 3).
Infine, non contento di aver tentato Gesù all'inizio, cerca di dissuaderlo dal suo sacrificio insinuandosi nello stesso Pietro: «Via da me, Satana! Tu non ragioni seguendo Dio, ma seguendo gli uomini» (Mc 8, 33).
Il suo potere, dunque, non si esaurisce nel tormentare questa o quella persona e nell'impossessarsi di un'anima, ma è una vera e propria forza delle tenebre che ingaggia un duello cosmico, mortale, con Dio.
La sua abilità consiste nel sapersi mascherare sotto apparenze benefiche, confondendo le menti degli uomini, i quali non sanno più chi stia dalla parte del Maligno e chi dalla parte di Dio. Gesù e i suoi nemici si scambiano spesso accuse di servire Satana. Gli scribi di Gerusalemme dicevano del Nazareno: «Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni con l'aiuto del capo dei demoni» (Mc 3, 22). Altri dicevano: «Ha un demonio dentro di sé, è pazzo; perché lo state ad ascoltare?» (Gv 10, 20).
E Gesù risponde con lo stesso linguaggio: «Voi avete per padre il Diavolo e vi sforzate di soddisfare i suoi desideri. Egli è stato omicida fin dall'inizio, e non è mai stato dalla parte della verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, esprime se stesso, perché è menzognero e padre della menzogna» (Gv 8, 44).
La menzogna, l'ipocrisia, ecco l'opera di Satana; il suo capolavoro consiste nel far passare la propria volontà per volontà di Dio. I suoi più fedeli servitori sono quei farisei, quegli scribi e quei sacerdoti, che coscientemente o incoscientemente, predicano come dottrina di Dio ciò che è sostanzialmente la dottrina di Satana: la volontà della conservazione egoistica, il prevalere dell'apparenza, la schiavitù degli uomini.
Essi sono tanto più responsabili quanto più dominano le coscienze dei semplici, che li seguono come guide. Molti di loro – come abbiamo visto – decretano la morte di Gesù, convinti di fare il bene del loro popolo. Ecco il trionfo di Satana!
Sono questi i «peccati contro lo Spirito» che, secondo Gesù, non saranno perdonati:
«Tutti i peccati e le bestemmie degli uomini potranno essere perdonati, ma non la bestemmia contro lo Spirito. Chiunque avrà parlato male del Figlio dell'uomo, potrà essere perdonato; ma chi avrà parlato contro lo Spirito non sarà perdonato, né ora né in futuro» (Mt 12, 31-32).
La colpa di questi "figli di Satana» è la più grave: non solo non entrano loro nel regno dei cieli, ma non vi fanno entrare nemmeno gli altri (cf. Mt 23, 13).
Nella confusione dei valori diabolicamente creata, il potere di Satana arriva fino al cielo e ne mina le fondamenta. E non risparmia nemmeno l'opera di Gesù e i suoi uomini.
Chi è la vera incarnazione del Maligno? I farisei accusano il Nazareno di scacciare i demoni utilizzando proprio il potere di Beelzebul.
Gesù giudica quest'accusa molto pericolosa e si sente in dovere di difendersi:
«Se un regno è in preda alla discordia, cade in rovina e, se una città o una famiglia è discorde, non può reggersi in piedi. Se perciò Satana scaccia Satana, egli è discorde con se stesso; come potrà durare il suo regno? Ora se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri seguaci in nome di chi li scacceranno?» (Mt 12, 25-27).
Tuttavia, come Gesù non può dimostrare di essere Figlio di Dio, così non può dimostrare di poter sconfiggere Satana.
«Giudicatemi dalle mie opere» egli dice. «Se non compio le opere del Padre mio, non credete in me; ma se le compio, e se non volete credere in me, credete almeno alle mie opere» (Gv 10, 37-38).
Eppure, queste opere non risultarono sufficienti a convincere la gente, nemmeno i suoi discepoli. Giuda lo tradì non certo per qualche moneta d'oro, ma perché non credeva più in lui. E anche gli altri apostoli lo abbandonarono.
Perché tanta sfiducia? Non erano stati tutti testimoni dei suoi miracoli?
Evidentemente, questi prodigi non erano in grado di provare ciò che a Gesù stava più a cuore: che il regno di Dio stava per arrivare.
Come dirà san Paolo, «anche Satana si traveste da angelo di luce» (2 Cor 11, 14).
Inutilmente Gesù ripeteva di essere il più grande avversario di Satana. Inutilmente sosteneva di essere venuto a distruggere l'«impero delle tenebre»: «Se io scaccio i demoni con lo Spirito di Dio, allora è giunto fra voi il regno di Dio» (Mt 12, 28).
In realtà, Satana (e tutto ciò che egli rappresenta) era ben lungi dall'essere sconfitto.
Chi aveva vinto? Gesù, che era stato abbandonato da tutti e crocifisso; o i farisei, gli scribi, i sacerdoti, gli ipocriti e i detentori del potere, che si erano sbarazzati di lui e avrebbero continuato imperterriti a comandare, a dominare le coscienze del popolo e a costruire Chiese e religioni?
Chi aveva vinto? Gesù o Satana? 
Certo è facile attribuire tutto il male a una figura mitologica. Ma resta il fatto che il male di cui si lamenta Gesù esiste fin dalle origini, come elemento costituzionale del mondo. E Gesù non si pone mai il problema del perché questo potere sia così forte, onnipresente e invincibile. Che sia solo il volto nascosto dello stesso Dio Padre?


 Riporto qui un capitolo del mio libro L'altro Gesù:


Gesù era fermamente convinto che il mondo fosse il regno di Satana. In tre punti del Vangelo di Giovanni, definisce inequivocabilmente il Demonio «principe di questo mondo»:
«Ora ha inizio il giudizio del mondo: ora il principe di questo mondo sta per essere buttato fuori» (Gv 12, 31).
«Non parlerò più a lungo con voi, perché sta per venire il principe di questo mondo» (Gv 14, 30).
«Quanto al giudizio, il principe di questo mondo è già stato giudicato» (Gv 16, 11).
Dunque, Satana – secondo Gesù – è il dominatore della condizione terrena, è colui che tiene imprigionati gli uomini – con l'ausilio di un folto stuolo di diavoli – in questo «impero delle tenebre»:
«Io stavo con voi ogni giorno nel Tempio, eppure voi non mi avete arrestato. Ma questa è la vostra ora: è l'ora dell'impero delle tenebre» (Lc 22, 53).

Secondo tale concezione fortemente dualistica, di probabile origine iranica, Satana è la personificazione del male, è un vero e proprio anti-Dio.
I Vangeli registrano una presenza massiccia del Demonio. Fin dalle mitiche tentazioni nel deserto, Satana viene descritto come colui che ha il potere nel mondo e sul mondo:
«Di nuovo il Diavolo lo portò sopra una montagna altissima e gli mostrò tutti i regni del mondo e il loro splendore, e gli disse: "Ti darò tutto questo se mi adorerai in ginocchio"» (Mt 4, 8-9).
Il mondo sembra quindi stabilmente in mano al Maligno, che è riuscito a scacciare Dio, insediando il proprio impero. I Vangeli sono densamente popolati di indemoniati e di demoni, uno dei quali ha perfino un nome – Legione – che sta a indicare appunto un numero molto alto:
«Appena Gesù scese dalla barca, gli venne incontro, uscendo dal cimitero, un uomo posseduto da uno spirito maligno. Costui dimorava fra i sepolcri e nessuno riusciva più a tenerlo legato nemmeno con catene, perché, nonostante fosse stato più volte imprigionato con ceppi e catene, egli li aveva sempre spezzati. Cosi non si poteva più domarlo. Notte e giorno, di continuo, vagava fra i sepolcri e sui monti, gridando e percuotendosi con pietre.
«Vedendo Gesù da lontano, arrivò di corsa, gli si gettò ai piedi e si mise a urlare: "Che cosa vuoi da me, Gesù, Figlio dell'Altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi!" Gesù infatti gli diceva: "Spirito maligno, esci da quest'uomo!" Poi gli domandò: "Come ti chiami?" E quello rispose: "Mi chiamo Legione, perché siamo in molti". E continuava a pregarlo insistentemente di non scacciarlo da quella regione.
«Ora, in quel luogo, sul monte, c'era un grosso branco di maiali al pascolo. E gli spiriti scongiurarono Gesù: "Mandaci da quei maiali, lascia che entriamo in essi".
«Gesù lo permise loro. E gli spiriti uscirono dall'uomo e penetrarono nei maiali. Allora l'intero branco, di circa duemila animali, si precipitò dal burrone nel lago, e tutti affogarono» (Mc 5, 1-13).
Questo episodio ci mostra lo scontro fra il potere del Demonio e il potere di Gesù. In apparenza, Gesù sembra molto forte e riesce a far retrocedere i vari spiriti maligni che trova sulla sua strada. Ma il potere di Satana è vasto e diffuso e, per quanti diavoli vengano sconfitti, molti di più sono in azione: ecco perché essi si chiamano «Legione», perché sono numerosi come un esercito.
Il potere di Satana è tale che attenta allo stesso Gesù; è una forza che si oppone continuamente alla sua.
Innanzitutto, egli porta via la «parola» detta da Gesù, rendendo vana la sua predicazione: «Quando uno ascolta la parola sul regno di Dio e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore» (Mt 13, 19).
Poi, semina la zizzania nel campo del Signore: «Il regno dei cieli può essere paragonato a un uomo che ha seminato una buona semente nel suo campo. Ma una notte, mentre tutti dormono, venne il suo nemico a seminare zizzania in mezzo al grano e se ne andò» (Mt 13, 24-25).
Quindi, cerca di influenzare gli apostoli: «Simone, Simone, guarda che Satana ha cercato di passarvi al vaglio come il grano!» (Lc 22, 31).
E, in effetti, riesce a mettere il tradimento nel cuore di uno di loro: «Si avvicinava intanto la festa degli Azzimi, detta anche Pasqua, e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di eliminare Gesù ma temevano il popolo. Allora, ecco che Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici [...]» (Lc 22, 3).
Infine, non contento di aver tentato Gesù all'inizio, cerca di dissuaderlo dal suo sacrificio insinuandosi nello stesso Pietro: «Via da me, Satana! Tu non ragioni seguendo Dio, ma seguendo gli uomini» (Mc 8, 33).
Il suo potere, dunque, non si esaurisce nel tormentare questa o quella persona e nell'impossessarsi di un'anima, ma è una vera e propria forza delle tenebre che ingaggia un duello cosmico, mortale, con Dio.
La sua abilità consiste nel sapersi mascherare sotto apparenze benefiche, confondendo le menti degli uomini, i quali non sanno più chi stia dalla parte del Maligno e chi dalla parte di Dio. Gesù e i suoi nemici si scambiano spesso accuse di servire Satana. Gli scribi di Gerusalemme dicevano del Nazareno: «Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demoni con l'aiuto del capo dei demoni» (Mc 3, 22). Altri dicevano: «Ha un demonio dentro di sé, è pazzo; perché lo state ad ascoltare?» (Gv 10, 20).
E Gesù risponde con lo stesso linguaggio: «Voi avete per padre il Diavolo e vi sforzate di soddisfare i suoi desideri. Egli è stato omicida fin dall'inizio, e non è mai stato dalla parte della verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, esprime se stesso, perché è menzognero e padre della menzogna» (Gv 8, 44).
La menzogna, l'ipocrisia, ecco l'opera di Satana; il suo capolavoro consiste nel far passare la propria volontà per volontà di Dio. I suoi più fedeli servitori sono quei farisei, quegli scribi e quei sacerdoti, che coscientemente o incoscientemente, predicano come dottrina di Dio ciò che è sostanzialmente la dottrina di Satana: la volontà della conservazione egoistica, il prevalere dell'apparenza, la schiavitù degli uomini.
Essi sono tanto più responsabili quanto più dominano le coscienze dei semplici, che li seguono come guide. Molti di loro – come abbiamo visto – decretano la morte di Gesù, convinti di fare il bene del loro popolo. Ecco il trionfo di Satana!
Sono questi i «peccati contro lo Spirito» che, secondo Gesù, non saranno perdonati:
«Tutti i peccati e le bestemmie degli uomini potranno essere perdonati, ma non la bestemmia contro lo Spirito. Chiunque avrà parlato male del Figlio dell'uomo, potrà essere perdonato; ma chi avrà parlato contro lo Spirito non sarà perdonato, né ora né in futuro» (Mt 12, 31-32).
La colpa di questi "figli di Satana» è la più grave: non solo non entrano loro nel regno dei cieli, ma non vi fanno entrare nemmeno gli altri (cf. Mt 23, 13).
Nella confusione dei valori diabolicamente creata, il potere di Satana arriva fino al cielo e ne mina le fondamenta. E non risparmia nemmeno l'opera di Gesù e i suoi uomini.
Chi è la vera incarnazione del Maligno? I farisei accusano il Nazareno di scacciare i demoni utilizzando proprio il potere di Beelzebul.
Gesù giudica quest'accusa molto pericolosa e si sente in dovere di difendersi:
«Se un regno è in preda alla discordia, cade in rovina e, se una città o una famiglia è discorde, non può reggersi in piedi. Se perciò Satana scaccia Satana, egli è discorde con se stesso; come potrà durare il suo regno? Ora se io scaccio i demoni in nome di Beelzebul, i vostri seguaci in nome di chi li scacceranno?» (Mt 12, 25-27).
Tuttavia, come Gesù non può dimostrare di essere Figlio di Dio, così non può dimostrare di poter sconfiggere Satana.
«Giudicatemi dalle mie opere» egli dice. «Se non compio le opere del Padre mio, non credete in me; ma se le compio, e se non volete credere in me, credete almeno alle mie opere» (Gv 10, 37-38).
Eppure, queste opere non risultarono sufficienti a convincere la gente, nemmeno i suoi discepoli. Giuda lo tradì non certo per qualche moneta d'oro, ma perché non credeva più in lui. E anche gli altri apostoli lo abbandonarono.
Perché tanta sfiducia? Non erano stati tutti testimoni dei suoi miracoli?
Evidentemente, questi prodigi non erano in grado di provare ciò che a Gesù stava più a cuore: che il regno di Dio stava per arrivare.
Come dirà san Paolo, «anche Satana si traveste da angelo di luce» (2 Cor 11, 14).
Inutilmente Gesù ripeteva di essere il più grande avversario di Satana. Inutilmente sosteneva di essere venuto a distruggere l'«impero delle tenebre»: «Se io scaccio i demoni con lo Spirito di Dio, allora è giunto fra voi il regno di Dio» (Mt 12, 28).
In realtà, Satana (e tutto ciò che egli rappresenta) era ben lungi dall'essere sconfitto.
Chi aveva vinto? Gesù, che era stato abbandonato da tutti e crocifisso; o i farisei, gli scribi, i sacerdoti, gli ipocriti e i detentori del potere, che si erano sbarazzati di lui e avrebbero continuato imperterriti a comandare, a dominare le coscienze del popolo e a costruire Chiese e religioni?
Chi aveva vinto? Gesù o Satana? 
Certo è facile attribuire tutto il male a una figura mitologica. Ma resta il fatto che il male di cui si lamenta Gesù esiste fin dalle origini, come elemento costituzionale del mondo. E Gesù non si pone mai il problema del perché questo potere sia così forte, onnipresente e invincibile. Che sia solo il volto nascosto dello stesso Dio Padre?

















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