lunedì 29 luglio 2019
Chi si illumina?
Diciamo che
vogliamo essere illuminati o realizzati. Ma l'errore è credere che un io possa "diventare"
illuminato o realizzato. Presupponiamo una separazione che in realtà non c'è.
Quell'io è già una parte del tutto.
L'attività di sedere in
meditazione non è "compiuta" da un io, non deve essere lo sforzo di
un io.
Più "io" mi sforzo, più
mi allontano dalla meta - che è riconoscere che l'io è parte del tutto.
Non devo sentirmi come un io che
cerca di raggiungere un obiettivo - dunque un ego separato -, ma come il sé che
cerca di reintegrarsi nella propria natura originaria, unitaria.
Ecco perché la meditazione è far
cessare lo sforzo per essere quel che si è già. Devo arretrare sul mio sé,
anziché protendermi verso una meta. È come sciogliersi su di sé, invece di
raggrumarsi sempre di più.
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