Come fare a
calmare la febbre che ci agita? Se paragoniamo gli eventi che ci travolgono ad
un vento di tempesta che soffia contro di noi, se vi riconosciamo la nostra
stessa impulsività, la nostra reattività istintiva, la nostra confusione
mentale, la nostra aggressività, e se pensiamo che il respiro è assimilabile ad
un soffio e dunque ad un piccolo vento, è proprio con esso che ci sforziamo di
ricondurre tutto alla tranquillità. Non è facile e ci vogliono tempo e
addestramento, perché la sproporzione di energie è evidente; ma noi siamo come
formiche che un passo alla volta scalano le montagne.
Per prima cosa facciamo tre o nove
respiri profondi. E poi mettiamoci calmi cercando di ridurre la forza delle
emozioni e dei pensieri, che sono il riflesso degli eventi dentro di noi.
Calmando il respiro, si calma anche la mente. Ogni volta che espiriamo,
seguiamo il respiro fino in fondo, lasciando che si dissolva da solo. Alla
fine, prima che incominci l'ispirazione, c'è come una pausa, una sospensione.
Inseriamoci lì dentro e cerchiamo di prolungarla a polmoni vuoti. In quel
momento possiamo riposare nella percezione della calma e della chiarezza, che
sono la natura più profonda del nostro essere. Ripetiamo varie volte. Di questi
attimi ce ne sono migliaia ogni giorno. Approfittiamone, per svuotare e calmare
la tensione, il "vento" che ci fa ondeggiare come banderuole.
Aggiungiamo che il termine “nirvana”
può essere tradotto come “non-vento”.
Certo è che, quando il respiro è calmo, tutto va bene, Quando è agitato,
siamo in zona di pericolo, in balìa delle onde di qualche tempesta.
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