domenica 14 luglio 2019

Calmarsi con il respiro


Come fare a calmare la febbre che ci agita? Se paragoniamo gli eventi che ci travolgono ad un vento di tempesta che soffia contro di noi, se vi riconosciamo la nostra stessa impulsività, la nostra reattività istintiva, la nostra confusione mentale, la nostra aggressività, e se pensiamo che il respiro è assimilabile ad un soffio e dunque ad un piccolo vento, è proprio con esso che ci sforziamo di ricondurre tutto alla tranquillità. Non è facile e ci vogliono tempo e addestramento, perché la sproporzione di energie è evidente; ma noi siamo come formiche che un passo alla volta scalano le montagne.
              Per prima cosa facciamo tre o nove respiri profondi. E poi mettiamoci calmi cercando di ridurre la forza delle emozioni e dei pensieri, che sono il riflesso degli eventi dentro di noi. Calmando il respiro, si calma anche la mente. Ogni volta che espiriamo, seguiamo il respiro fino in fondo, lasciando che si dissolva da solo. Alla fine, prima che incominci l'ispirazione, c'è come una pausa, una sospensione. Inseriamoci lì dentro e cerchiamo di prolungarla a polmoni vuoti. In quel momento possiamo riposare nella percezione della calma e della chiarezza, che sono la natura più profonda del nostro essere. Ripetiamo varie volte. Di questi attimi ce ne sono migliaia ogni giorno. Approfittiamone, per svuotare e calmare la tensione, il "vento" che ci fa ondeggiare come banderuole.
              Aggiungiamo che il termine “nirvana” può essere tradotto come “non-vento”.
Certo è che, quando il respiro è calmo, tutto va bene, Quando è agitato, siamo in zona di pericolo, in balìa delle onde di qualche tempesta.

Nessun commento:

Posta un commento