In un momento nasciamo, in un momento
moriamo. Ogni momento nasce, ogni momento muore. Quanto dura un momento?
Diciamo un attimo, un istante. Un attimo eravamo lì e ora siamo qui. Un attimo
eravamo così e ora siamo un pochino o molto diversi... È bastato un attimo. I
pensieri vanno e vengono in uno o più attimi; e lo stesso le sensazioni e le
emozioni. Ogni cosa nella nostra realtà ha una struttura discontinua,
momentanea, temporanea. Ci sono cose che durano di più, magari tutta la vita -
per esempio il senso dell'io. Ma comunque si modificano e infine passano anche
loro. E, in ogni caso, che cos'è la durata di una vita umana rispetto ai 13,8 miliardi
di anni di vita dell'universo? Già, ma anche l'universo è destinato a finire…
in un attimo.
Questo
vuol dire che noi viviamo sempre a cavallo tra due attimi - più o meno lunghi.
Viviamo in un intervallo, in uno stato di passaggio, tra un attimo e l'altro -
ciò che i tibetani chiamano «bardo». Il tempo segue questa linea discontinua:
un momento prima era il passato, ora è il presente e fra un istante sarà il
futuro. Ma in realtà tutti i nostri ricordi e le nostre anticipazioni avvengono
nel momento presente.
Viviamo
sempre nel presente, anche quando ricordiamo o fantastichiamo sul futuro. E
anche quando moriremo, moriremo in un presente, in un qui e ora. Ma la cosa più
assurda è che non riusciamo mai a cogliere l'istante presente. È come cercare
di afferrare la propria ombra. Siamo sempre nel presente, ma, non appena
cerchiamo di afferrarlo, è già passato. Un attimo è troppo breve. Ci sfugge
subito.
Eppure
questa è l'esperienza che dobbiamo fare se vogliamo capire che cosa sia la
realtà. La realtà è quell'attimo lì, è nel qui e ora, che ci sfugge sempre.
In
ogni momento siamo a un bivio e in ogni momento perdiamo l'occasione. Perché
l'attimo sfugge subito e noi non lo afferriamo. Così ci sfugge l'essenza della
realtà. Magari viviamo cent'anni e non so quanti miliardi di attimi, ma
l'occasione ci sfugge sempre. Ci sfugge la vera natura della realtà, ci sfugge
la vera natura della mente, che è sempre nel presente, consapevole, luminosa e
trasparente.
Forse
è meglio rallentare un po' il ritmo della vita e il ritmo della mente, e
rilassarci. Anziché inseguire la nostra coda, come fa il gatto, fermiamoci a
guardarla. È sempre lì, è sempre qui. Non c'è bisogno di inseguirla.
Se
riconoscessimo la vera natura della realtà, la vera natura della mente,
scopriremmo che è sempre stata lì, anzi qui, e che siamo stati noi a
perderla... per il troppo desiderio di afferrarla. Calmiamoci e guardiamo. Un
attimo è più che sufficiente - e ne abbiamo a disposizione parecchi.
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