In alcuni film ci viene raccontata
l'intera storia di qualche personaggio. Lo vediamo nascere, diventare un
bambino, poi un ragazzo, poi un giovane, poi un uomo maturo, poi un vecchio e
infine lo vediamo morire. Fine della storia?
Ci
accorgiamo benissimo di come lo stesso personaggio si trasformi continuamente
attraverso le varie età della vita. È sempre lo stesso individuo, ma cambia
minuto per minuto. Ma anche noi abbiamo una visione parziale delle cose, perché
ci siamo dentro. Sappiamo che cambiamo, ma non ce ne rendiamo conto sul
momento. Cambia il corpo e cambia la mente. E tuttavia qualcosa di fisso
rimane, perché sappiamo che la persona è la stessa.
Ora,
se fossimo dei fantasiosi registi che credono nel karma, potremmo andare
avanti, e immaginarci altre vite, o andare indietro, e rievocare le precedenti
incarnazioni. Insomma l'individuo sarebbe sempre lo stesso, ma cambierebbe e
non si ricorderebbe più chi è stato - come succede a certe persone colpite da
amnesia. Se potessimo avere una visione completa, avremmo presenti tutte queste
esistenze e sapremmo che cosa cambia e che cosa rimane uguale.
Noi
pensiamo che con la morte finisca la nostra evoluzione, ma potremmo pensare a un'ulteriore
trasformazione. Il problema è che non vediamo più il corpo. Se però il corpo
avesse una trasformazione in qualcosa di non visibile ai nostri occhi attuali,
potremmo ipotizzare una prosecuzione sotto un'altra forma. E allora dovremmo
anche capire com'era prima di nascere. Sotto quale forma esisteva? In fondo, in
Oriente si crede a vari tipi di corpi, per esempio al «corpo sottile» o al
«corpo causale».
Perché
è certo che dal nulla non nasce nulla. Se dunque una persona nasce, ha origine
da determinate condizioni; e queste condizioni sono in un certo senso il suo
corpo precedente. Quando infine muore, si creano altre condizioni che daranno
origine ad un'altra forma di vita. Insomma, se potessimo avere una vista più
potente e comprensiva, potremmo davvero vedere le trasformazioni di ogni
individuo e capire come tutto si evolva.
È
una questione di capacità mentali. Oggi la nostra mente è molto limitata, è
molto miope e ha un campo visivo molto ristretto. Ma, se fossimo capaci di
allargare e approfondire la nostra visione, ci accorgeremmo della complessità, delle
infinite interrelazioni fra le cose, della fluidità, della dinamicità e della
continuità di ogni individualità nell'universo.
Certo,
è una questione di vista. Bisogna rinforzare la vista.
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