Non c'è proprio nulla da fare: le religioni hanno ancora la testa nel
Medioevo, se non ancora più indietro. Si digiuna e si prega per invocare la
pace. Ma che cosa si crede? Che saltando qualche brioche e pregando
l'Onnipotente, questi ci ascolti e ci mandi la pace?
Eppure quel Dio che si
prega sarebbe proprio quello che ha costituito il mondo sul contrasto, sullo
scontro, sulla rivalità, sulla competizione. Guardate la natura, dove ogni
animale per mangiare deve ucciderne altri.
L'idea è veramente
bislacca, ma sintomatica di una mentalità che è dura a morire. Io digiuno,
faccio il fioretto, e Dio mi ascolta. Io sacrifico qualcosa e Dio mi darà in
compenso qualcos'altro. Quando mai? Quando mai succede? E, perché, per farsi
ascoltare da Dio, bisogna far dei sacrifici?
L'intero ascetismo
antico era basato su questa idea. Che non ha mai funzionato. Ci si affamava, ci
si assetava, ci si torturava il corpo - nella speranza che Dio ci ascoltasse o
si facesse sentire.
Idee vecchie di Dio,
idee vecchie dell'ascetismo, idee vecchie della spiritualità. Ma le religioni
insistono ancora con queste stupidaggini, tutte basate sul concetto di
sacrificio, di rinuncia, e sull’idea che Dio sia come una persona che ragiona,
che tratta, che commercia, e con cui si possa giungere a un compromesso, a un
accordo, a uno scambio. Anche Gesù pregava il Padre - e s'è visto come è
finito.
Bisogna essere
pragmatici e realisti. Se siete credenti, digiunate e pregate. Se scoppierà la
pace, vorrà dire che avete avuto ragione. Ma, se scoppierà di nuovo la guerra,
vorrà dire che vi dovete aggiornare su che cosa sia Dio e su come si possa
comunicare con un simile potere.
Forse il digiuno cui ci si riferisce dovrebbe essere quello della
mente. Ma anche voi dovrete mangiare e uccidere. Anche Gesù pescava un pesce e
se lo mangiava. Come poteva credere che il Padre fosse un bonaccione? Semmai,
assomiglia a un macellaio e il mondo è il suo macello.