Quando “siamo
qualcuno”, siamo separati da ciò che siamo in origine, dalla nostra vera natura
– che non è qualcosa di personale. Ogni sforzo di cercarci in quanto individui,
ci allontana dal nostro io ultimo. Questo è il problema di chi cerca se stesso.
Chi cerca se
stesso, cerca un individuo. Sbagliato. Deve cercare ciò che di universale è in
lui. Quella è la sua vera natura.
Chi cerca se
stesso, il vero sé, deve universalizzarsi, non individualizzarsi. Deve cercare
di dis-identificarsi da tutte le sue personalità. Dopo essersi spogliato di
tutte le sue identità particolari, troverà la sua anima. Lo dice perfino Gesù: “Chi
vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso… Chi vorrà salvare la propria vita
la perderà…”.
Ma lo dicono
molto meglio le filosofie orientali: chi non perde se stesso, il proprio ego
superficiale, il proprio ego convenzionale, il proprio ego sociale, non troverà
il proprio sé profondo, che è la sua vera natura.
Purtroppo, noi
facciamo tutto il contrario. Crediamo di essere qualcuno, quando acquisiamo
qualche titolo o funzione sociale. E invece accumuliamo sopra il nostro vero sé
una montagna di falsi ego.
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