martedì 13 marzo 2018

La creazione della Rete


Oggi, tutti possono comunicare con tutti e non c’è più un punto privilegiato. È vero: c’è stato un inizio. Ma quell’inizio non esiste più, si è dissolto.
Così Dio. È diffuso nella Rete. È presente in tutti i punti.

La conoscenza, così come la intendiamo oggi, è inquadrare le esperienze in schemi e categorie logiche. Spesso si riduce a informazione, senza lo sviluppo di una vera saggezza. E così perdiamo la vita. Diceva T. S. Eliot:

“Dov’è la vita che abbiamo perso vegetando?
Dov’è la saggezza che abbiamo perso conoscendo?
Dov’è la conoscenza che abbiamo perso informando?”

Sì, dobbiamo riconoscere che anche la conoscenza può essere mediocre e ripetitiva. E che è necessario rifondare il concetto e l’esperienza del conoscere.
Lo scopo non può essere una manipolazione della realtà e della mente, ma l’eliminazione di ogni intervento sulla mente. Osservare senza interferire.
Il risultato è l’attenzione della presenza. Lo scopo è cogliere il substrato, la Fonte, al di fuori del tempo e dello spazio, al di fuori di ogni condizionamento.

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