In
Italia, si fanno le rivoluzioni per non cambiare nulla. Sì, nelle recenti
elezioni, c’è stata una rivoluzione dei partiti. Ma le loro prime scelte?
Ecco
subito Presidente del Senato una donna. Sarebbe un buon inizio, se non fosse
che la Casellati si è sempre distinta non per imparzialità e per autonomia di
giudizio, ma per fedeltà e sottomissione al capo, Berlusconi. Fu lei che con
150 parlamentari del Popolo delle Libertà marciò sul Tribunale di Milano contro
la celebrazione del processo Ruby. Fu lei che giurò che Ruby era la nipote
maggiorenne di Mubarak.
Sarà imparziale quando saranno in gioco gli interessi del suo capo?
Sarà imparziale quando saranno in gioco gli interessi del suo capo?
Dunque,
una sconfitta per le donne, una sconfitta per il Senato e una sconfitta per i
partiti che l’hanno votata. Un ritorno al passato dei leccapiedi.
Un
altro segnale preoccupante è l’ammirazione della destra e dei Cinquestelle per
Putin. Ma Putin non è un dittatore che non esita a far ucciderei suoi avversari
e che sta massacrando in Siria donne e bambini dei quartieri assediati?
Quest’uomo
sarebbe il modello democrazia di Salvini e di Di Maio?
Ne
vedremo delle belle, anzi delle brutte.
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