Avevamo
detto che questa legge elettorale era stata fatta per non far vincere nessuno,
per non far governare nessun partito. E così è successo.
Il
risultato è che l’Italia sarà sempre più debole, sarà sempre meno autorevole,
conterà sempre meno in Europa.
Il
problema nasce tutto dalla legge proporzionale, approvata peraltro dai tre
maggiori partiti. Chi ha una certa età si ricorda che, quando votavamo con una
legge proporzionale, ai tempi della DC, i governi duravano pochi mesi e cadevano
subito. C’erano perfino i “governi balneari” che duravano solo un’estate.
Poiché
l’Italia è sempre divisa da secoli in tre parti, nord, centro e sud, e poiché
gli italiani sono sempre divisi su tutto, se si vota con un sistema proporzionale,
se non si dà un premio di maggioranza, se non si fa un ballottaggio, nessuno
avrà mai i numeri per governare. E il risultato sarà sempre uno stallo.
Non
servirà a niente tornare a votare se non si cambia la legge elettorale. Occorre
prima cambiare questa legge in modo che la nuova dia una sicura maggioranza e imponga
delle scelte.
Questo
fra l’altro impedirà che le campagne elettorali seminino odio e divisioni
incolmabili. Ognuno dovrà invece tener conto del fatto che dovrà allearsi ad un
certo punto con qualcun altro.
Già
l’italiano è un individualista. Se non so gli si dà lo stimolo ad allearsi, se
ognuno vota per sé, rimarremo un’accozzaglia di partiti e di individui senza
coesione. E l’Italia declinerà.
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