sabato 3 marzo 2018

Le elezioni: una catastrofe annunciata


Conoscendo l’antica mancanza di riflessività degli italioti, la loro mancanza di una disciplina mentale, la loro fede nei miracoli e negli “uomini della Provvidenza”, la loro tendenza a risolvere problemi con la pancia e non con il cervello, è facile prevedere che cosa succederà dopo queste elezioni. Una generale avanzata della marea nera, di quel fascismo che è l’unica vera dottrina politica d’Italia.
I problemi complessi non fanno per gli italioti. E neppure il porsi domande su “che cosa succederà dopo” non fa per loro. Sarebbe come giocare a scacchi senza cercare di prevedere non dico due mosse più in là, ma nemmeno una.
Dunque, una catastrofe annunciata.
Se vincerà la coalizione di destra, ci porterà per la seconda volta ad una crisi economica e finanziaria, inevitabile per chi vuol tagliare le tasse solo ai ricchi. Se vinceranno i Cinquestelle, ci porteranno in pochi giorni al collasso dei conti pubblici, inevitabile per chi non ha la minima esperienza di governo e cerca di improvvisare
C’è una terza possibilità. Che nessuno abbia i numeri per governare. Ma anche questa sarebbe una catastrofe, perché creerebbe problemi in Borsa e renderebbe l’Italia ancora più debole di quello che è.
Gli italioti sono convinti che tutti i loro problemi derivino da una classe di politici corrotti e incapaci. Ed vero. Ma non si rendono contro che questi politici li hanno eletti loro e che loro hanno da poco bocciato una riforma costituzionale che non li avrebbe ridotti a votare con questo sistema elettorale. Di chi la responsabilità?
Degli stessi che ora credono di risolvere con la bacchetta magica il problema che avevano creato. Italioti prima, italioti adesso. Il cattivo genio italico.
Dal punto vista della meditazione, i grandi difetti degli italiani sono l'estroversione e l'incapacità di riflettere.


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