Conoscendo
l’antica mancanza di riflessività degli italioti, la loro mancanza di una
disciplina mentale, la loro fede nei miracoli e negli “uomini della Provvidenza”,
la loro tendenza a risolvere problemi con la pancia e non con il cervello, è
facile prevedere che cosa succederà dopo queste elezioni. Una generale avanzata
della marea nera, di quel fascismo che è l’unica vera dottrina politica d’Italia.
I
problemi complessi non fanno per gli italioti. E neppure il porsi domande su “che
cosa succederà dopo” non fa per loro. Sarebbe come giocare a scacchi senza
cercare di prevedere non dico due mosse più in là, ma nemmeno una.
Dunque,
una catastrofe annunciata.
Se
vincerà la coalizione di destra, ci porterà per la seconda volta ad una crisi
economica e finanziaria, inevitabile per chi vuol tagliare le tasse solo ai
ricchi. Se vinceranno i Cinquestelle, ci porteranno in pochi giorni al collasso
dei conti pubblici, inevitabile per chi non ha la minima esperienza di governo
e cerca di improvvisare
C’è
una terza possibilità. Che nessuno abbia i numeri per governare. Ma anche
questa sarebbe una catastrofe, perché creerebbe problemi in Borsa e renderebbe
l’Italia ancora più debole di quello che è.
Gli
italioti sono convinti che tutti i loro problemi derivino da una classe di
politici corrotti e incapaci. Ed vero. Ma non si rendono contro che questi
politici li hanno eletti loro e che loro hanno da poco bocciato una riforma
costituzionale che non li avrebbe ridotti a votare con questo sistema
elettorale. Di chi la responsabilità?
Degli
stessi che ora credono di risolvere con la bacchetta magica il problema che
avevano creato. Italioti prima, italioti adesso. Il cattivo genio italico.
Dal punto vista della meditazione, i grandi difetti degli italiani sono l'estroversione e l'incapacità di riflettere.
Dal punto vista della meditazione, i grandi difetti degli italiani sono l'estroversione e l'incapacità di riflettere.
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