lunedì 26 marzo 2018

La società utopica


Tutti gli organismi hanno bisogno di un ambiente in cui vivere, da cui trarre l’energia necessaria.. Noi per esempio abbiamo bisogno di ossigeno, di acqua e di cibo. Ma nessuno in natura paga per questo. Non gli animali, non le piante. Gli animali hanno bisogno di altre forme di vita, animali o vegetali. E le piante hanno bisogno di nutrienti e di sole. Ma non pagano per questo: lo traggono dall’ambiente. Tutt’al più devono compiere uno sforzo per procurarsi le sostanze alimentari.
In effetti, tutto ciò dovrebbe essere gratuito, o comunque pagato in termini di acquisizione, di lavoro, di scambio e di cessione. Ma ecco che l’uomo crea una società dove le cose fondamentali non sono più gratuite, né l’acqua, né il cibo, né i combustibili, né le abitazioni. Qualcuno paga e qualcuno guadagna. E, per pagare, bisogna lavorare. Dunque le cose fondamentali non sono più gratis. E incomincia lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Il pianeta e gli esseri viventi naturali non hanno bisogno di lavorare per ottenere l’acqua, la luce, l’ossigeno e il cibo. Ma l’uomo sì. E, se non paga, qualcuno può tagliarli la luce, l’acqua, il cibo o buttarlo fuori di casa.
Dovremmo invece stabilire che tutto ciò che è necessario alla sopravvivenza del vivente sia gratis, o almeno a carico della natura. Ma l’uomo si specializza, compie un lavoro e a quel punto vuole essere ricompensato.
Non è però difficile immaginare una società in cui si distingua tra bisogni primari e bisogni secondari. E i primi dovrebbero essere gratis.
Forse più avanti nel tempo…

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