Dio
è come il sole: brilla continuamente e imparzialmente per tutti. Ma spetta a
noi sfruttarne la luce e l’energia. Se siamo di notte, e preghiamo per avere la
luce, la luce non apparirà.
Il
problema che Dio è al di là del bene e del male, e quindi ciò che è bene o male
per noi, non lo è per lui. È mai sceso un angelo a fermare un terremoto o a
fermare la mano di un assassino? Voi pregate, ma non riceverete nessuna
risposta… e se riceverete qualche intuizione o ispirazione, saranno dovute alla
vostra sensibilità, alle vostre doti.
Quando
viene un terremoto,non si fa nessuna distinzione fra credenti e non credenti,
tra buoni e cattivi, e i primi edifici a crollare sono le chiese.
A
volte, ciò che credete sia un aiuto divino è in realtà dovuto ad alla vostra
mobilitazione interiore che avviene anche se credete di star pregando Dio, di
rivolgervi ad una forza esteriore.
Dio
– la forza creatrice, ha dei limiti, gli stessi che ha posto al mondo. Se uno è
scemo, non potrà diventare intelligente, se uno è confuso non potrà vedere
chiaramente, se uno è inconsapevole non potrà diventare consapevole… che creda
o non creda in Dio.
Se
non conosciamo noi stessi, se non ci liberiamo dell’ignoranza egocentrica, dei
pregiudizi, se non capiamo come funziona il mondo, se non mobilitiamo le nostre
stesse forze, se non diventiamo più intelligenti, se non guardiamo le cose e i
processi senza interpretazioni soggettive, anche in un’altra vita – ammesso che
esista – rimarremo stupidi e non servirà pregare qualcuno. Sprecheremo la
nostra occasione. Non ci libereremo della sofferenza.
I
tibetani dicono che, dopo la morte, la nostra mente sarà sette volte più
intelligente. Speriamo, altrimenti non usciremo dalle nostre illusioni.
Solo
la conoscenza ci libera: l’amore e la fede non bastano. Anzi, sono ciechi e
sordi.
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