venerdì 30 marzo 2018

Contemplare l'infinito


In un giorno limpido, recati su una collina su cui si trovino alberi e cespugli. Cerca un posto da cui poter contemplare a perdita d’occhio la distesa di colli e di valli; e lì siediti.
Non guardare ora i singoli particolari del paesaggio, ma osserva l’insieme e ascolta in silenzio. C’è una grande pace fuori e dentro di te.
Attendi un colpo di vento e lo stormir di fronde. Quando finisce ogni rumore riporta l’attenzione all’infinito e al silenzio.
Di fronte a questa eternità, in questa eternità, sei emerso tu. Ci sei tu, qui e ora. Con tutto il tuo passato, con tutti i tuoi ricordi. Ma, tra un soffio e l’altro di vento, non ci sarai più, e magari al tuo posto ci sarà un altro che farà la stessa esperienza.
In questa immensità, in questo oceano di vite che vanno e vengono, il tuo pensiero e il tuo piccolo io si annegano, cioè perdono i proprio limiti. Ma, tutto sommato, è un naufragio dolce.
Ecco riassunta la poesia L’infinito di quel grande contemplativo che fu Giacomo Leopardi.

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