Oggigiorno,
ma anche in passato, si vive di immagini, perché si vive alla superficie dell’essere.
Poiché non si ha certezza dell’essere, di essere, della propria identità, si
finisce per credere che l’immagine sia tutto, che l’apparire, per quanto inconsistente
e provvisorio, ci rappresenti.
Ci
si affida all’apparenza perché manca l’essenza.
Chi
sa di non avere un’identità, almeno cerca un’identificazione.
Certo ha paura di non essere che un ologramma, pronto a sparire nel nulla.
Certo ha paura di non essere che un ologramma, pronto a sparire nel nulla.
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