venerdì 16 marzo 2018

Spiriti affamati


Finché siamo pieni di desideri, possiamo anche ottenere momenti di felicità – oltre a momenti di sofferenza per non aver ottenuto ciò che volevamo o per aver scoperto che ciò che volevamo non ne valeva la pena. In ogni caso, saranno momenti fuggevoli, subito minati dalla dialettica dei sentimenti. Con la differenza che i momenti di infelicità saranno molto più numerosi, perché è più facile passare dalla felicità all’insoddisfazione che dall’infelicità alla felicità.
Il problema è che, se continueremo a desiderare ciò che non abbiamo, saremo come quegli spiriti affamati di cui parla la mitologia orientale, quelli che, per quanto mangino, non possono saziarsi mai.
Questa consapevolezza dovrebbe indurci non tanto a desiderare uno stato di felicità permanente, quanto uno stato senza desideri.
Come potremo trovarlo? Ovviamente, non come si cerca un oggetto qualsiasi di cui possiamo impadronirci. Prima dovrà essere un’aspirazione profonda al non-desiderio.
Ma questa è la parte più difficile, perché tutti desiderano qualcosa, fosse pure la liberazione dall’infelicità.

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